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Ci ha lasciato Luigi Stadera

 16 Settembre 2019 |  Pippo | |

Ci ha lasciato Luigi Stadera, che per anni è stato l ‘anima di Menta e Rosmarino: spirito critico e non di rado tagliente, ma sempre impegnato in una collaborazione entusiastica e costruttiva.
Siamo vicini ai suoi famigliari e a tutti coloro che lo hanno avuto come educatore fin dall’infanzia.
Che trovi finalmente la pace dopo le sofferenze degli ultimi anni.

Riceviamo dal Sindaco di Cazzago Brabbia (Attualmente in America)

Purtroppo il momento che aspettavamo è arrivato. Ma “lui” sarà sempre presente nei nostri pensieri.

Triste notizia davvero.. L’essere assente mi rende ancor più penoso accettare questo distacco… È stato il mio “Maestro” ,colui che mi ha insegnato a leggere e scrivere e ha continuato con la sua arguzia e saggezza a seguirmi in tutta la mia vita.
Ricordo pure il tempo in cui a Gallarate era una figura di rilievo, (laddove, come Direttore didattico, aveva promosso la scuola a tempo pieno) unitamente all’orgoglio della nostra origine di cazzaghesi.

Qui, in Arizona, sono le 5.30 e non. è ancora arrivato il sole.
Avrei voluto commemorarlo al funerale indossando la fascia e rendergli l’estremo saluto, sottolineando come sia stato(e lo sarà) uno delle più illustri e significative figure di Cazzago…
Credo che al mio posto lo possa fare il Vicesindaco, anche a nome di tutta l’Amministrazione.. che non lo dimenticherà e in futuro credo che gli attribuirà una forma di riconoscimento ufficiale..

Addio Luigi, mi piace pensare che starai ironizzando anche con gli abitanti del Paradiso

 

 

In ricordo di Luigi Stadera.

Voglio ricordare Luigi Stadera con le parole di una grande poetessa, che sa esprimere con dolenti, misurate parole essenziali, tanto care al Nostro, il senso più autentico della memoria e del ricordo, concetti ben impegnativi, ed emotivamente coinvolgenti:

Non dire mai che è morto, non dire

“era, diceva..”. le tristi parole

non servono che a farlo sprofondare

ancor di più nella terra.

Muoiono veramente quelli solo

che vai dimenticando. A poco a poco

tace la voce che t’innamorò,

sul viso scende un logorio sfinito

di ceneri e penombre. Quella è morte.

Quella è morte davvero e senza alcuna

 speranza.( D. Menicanti)

 

Di certo dobbiamo parlare di lui, di Luigi Stadera, al presente, anche perché è presente, addirittura neonata, l’ultima sua fatica letteraria, che Menta e Rosmarino, con grande consenso ed affetto del suo Direttore, Alberto Palazzi, ha recentemente dato alle stampe “A tu per tu con Piero Chiara”, e che verrà presentata ufficialmente  fra pochi  giorni, nell’ambito degli eventi ufficiali del premio Piero Chiara, 2019.

Al di là del ricordo, dei temi comuni che  avvicinavano i due intellettuali ( il lago, il paese, la lingua, il dialetto, le donne, la pittura locale…) si evince l’umanità affettuosa di Stadera, severo, quasi burbero solo in apparenza, e la fedeltà all’amicizia, che esprime coinvolgendoci con queste parole “ A più di trent’anni dalla scomparsa di Piero Chiara, scrivendo queste pagine mi sembra quasi di sciogliere un voto: ricordare un amico ( e maestro) e testimoniare il percorso della cultura locale alla cultura senza aggettivi”.

Ed è una dedica che ben gli si addice, per il suo rigore ( L. Stadera promuove la  ricerca da studioso, in modo impegnativo), ma attraverso una  piacevolissima lettura accompagnata da una coinvolgente e gustosa vena ironica. Dalle filastrocche alle preghiere in dialetto, “che non sono tradotte ma sono nate così, sono frutto dell’elaborazione collettiva, avvenuta anticamente con il concorso di persone colte …perché una volta anche le persone che avevano studiato parlavano il dialetto”…., alle fiabe e leggende della terra dei laghi ,si mostrano le dotte  radici culturali cui l’Autore, eliminando  ogni facile emozione, il “facile calore del folclore”, giunge al territorio della storia orale, del “ tempo prima del tempo”. E lo stile soprattutto, ci cattura, lo rende immediatamente riconoscibile,  il suo indimenticabile stile, …quello per cui lo considero un Maestro: i suoi  brevi, essenziali, volutamente spogli  racconti, che raccolgono quello che permane della fiaba archetipica con le sue varianti, la convivenza inscindibile di storia, fantasia e realtà, colorandole con la geografia locale ed il commento sintetico, nitido, preciso  dal punto di vista storico-interpretativo, documento di cultura.

Grazie carissimo Maestro.

M. Grazia Ferraris, settembre  2019

 

La Betty Colombo parla di Luigi Stadera

 

 

 

Luigi Stadera “Il sorriso di Venere” proverbi erotici presentato il -26-10-2016-Video e foto della serata

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