San Bernardo di Chiaravalle o san Bernardo d’Aosta? L’attribuzione sta appassionando i cultori attorno a quella scultura lignea, realizzata da Sergio Terni, autore delle opere fiabesche nell’ormai celebre “bosco incantato”, adiacente il borgo di Cerro di Caldana. Posta su una parete esterna, sotto un arco in contrada san Bernardo, raffigura il santo che tiene incatenato “il ciapìn”, il diavoletto, e si ispira alla tela conservata all’interno della chiesetta poco lontana. Molto ammirata dopo l’inaugurazione avvenuta il 19 settembre scorso, costituisce uno dei motivi di interesse verso questo nucleo di case rustiche alle falde del Campo dei Fiori che molti visitatori stanno scoprendo nella sua bellezza inalterata. Dunque è il santo dedito alla preghiera come san Bernardo di Chiaravalle, finissimo teologo mariano, o quello dedito anche all’azione, come quello d’Aosta, fondatore dell’ospizio in cima al gran San Bernardo? “Presumibilmente dovrebbe trattarsi si san Bernardo di Clairvaux (Chiaravalle) -afferma il parroco don Fabio Giovenzana- di ordine cistercense, come avevamo anche supposto in passato, per la sua raffigurazione con la veste bianca e fra le mani il pastorale. Forse anche realmente arrivato nel piccolo borgo di Cerro, di passaggio per una visita ai monaci dello stesso ordine che, nell’epoca a lui contemporanea, si trovavano nella vicina Besozzo”. Di altro parere il professore Silvano Colombo che evidenzia come l’iconografia classica di San Bernardo d’Aosta lo raffiguri con il diavolo accanto sotto forma di cagnaccio, identificato con gli spiriti maligni. Era un uomo d’azione, patrono degli alpinisti, più confacente alle esigenze degli abitanti del borgo. Sta di fatto che questa nuova opera ha portato Cerro ad essere maggiormente conosciuto. Ma ci sono altri motivi di attrazione nel borgo, come ha dimostrato la presenza di molte auto parcheggiate lungo la strada, prima del secondo lockdown: una passeggiata fuori porta alle falde del Campo dei Fiori, attraversando il bosco disseminato di statue, a raccogliere castagne è un buon motivo per respirare anche aria salubre. Essere accolti dal guardiano del bosco, la prima opera realizzata da Terni nel 2016, seguito dalla dea Berta e altri personaggi legati alle fiabe e alle leggende, è una gioia per i bambini e intanto il bosco offre i suoi frutti. Se poi si vuole aggiungere anche una visita alla piccola frazione (il giro ad anello è breve) si scoprono superbi squarci dell’architettura contadina, conservati con cura dagli abitanti, in attesa che negli angoli più suggestivi vengano realizzate altre opere. Infatti un progetto prevede Cerro come borgo d’arte. Se si decide una visita alla chiesa si scopre un affresco interessante del XIV secolo che rappresenta una crocifissione. Ci sono dunque tante ragioni perché il Cerro diventi sempre più conosciuto. Così sulla via Roncaccio, che lo unisce a Caldana, in particolare negli ultimi fine settimana, prima dell’attuale pausa, si è riscontrata la presenza di numerosi veicoli lasciati in sosta irregolare che costituivano un pericolo e un intralcio per la circolazione stradale. Con una delibera, la giunta comunale, presieduta dal sindaco Danilo Centrella, ha istituito lungo la strada nuovi parcheggi con un divieto di sosta per 24 ore su entrambi i sensi di marcia nelle rimanenti aree.
Federica Lucchini
Il bosco INCANTATO di Cerro di Caldana – Un po’ di magia al parco Campo dei FIORI