“La storia la scrivete voi oggi con la vostra presenza e i vostri contributi”. L’intervento di Fiorenzo Croci, ieri in sala Montanari, per celebrare il centenario dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra, di cui presiede la sezione di Varese, ha centrato il significato del momento iniziato con l’apposizione di una targa sotto la statua dell'”Angelo ferito”, opera di Stella Ranza, a ricordo del sacrificio dei caduti. L’impronta dei studenti, unita alla testimonianza di chi vive la vita dell’associazione, ha caratterizzato la cerimonia all’insegna della memoria attiva – parole queste di Ester De Tomasi, presidente provinciale dell’Anpi – che si è concretizzata nei lavori svolti dagli alunni dell’Istituto Professionale “Einaudi”, del Liceo Artistico “Frattini” e dalla Secondaria “Vidoletti”. Attorno alla targa con la scritta “Il sacrificio per la pace” si è svolto il momento ufficiale “per celebrare – ha evidenziato il vicesindaco Daniele Zanzi – chi ha anteposto il dovere alla propria vita. Per voi giovani rappresenta un momento lontano, ma per la mia generazione, che ha avuto un nonno combattente durante il primo conflitto mondiale e una padre nella seconda guerra mondiale, questa memoria è alquanto viva. Sono grato all’Associazione che perpetua la memoria e a voi ragazzi che avete realizzato lavori encomiabili”. Non è mancato il silenzio, suonato dal bersagliere Morandi e l’inno d’Italia cantato da tutti i ragazzi. Dopo un excursus storico dell’associazione da parte di Giovanni Vignati, presidente regionale Amnig, e la presentazione di un progetto teatrale da parte di Angelo Zilio, improntato su una riflessione sulla guerra, il palcoscenico è stato dedicato alla creatività dei ragazzi: toccanti, pieni di grazia. Dapprima il filmato realizzato dalla 5^ G dell’Einaudi nei Giardini Estensi con una narrazione che ha preso spunto dell’Angelo Ferito in cui “in ogni fibra di terracotta c’era un soldato”, poi la “Toten Tanz”, danza della morte in tedesco, realizzata da Alessia Corrias e Giorgia Pecchio dell’Artistico, su musiche del loro insegnante Andrea Minidio: “Abbiamo voluto cogliere l’aspetto umano della guerra – ha spiegato l’insegnante – rappresentando sui 600 mila ragazzi portati via da questa bellerina durante il conflitto”. Molto suggestiva la scena della danzatrice di fronte al monumento ai caduti di Angera. Giovani protagonisti anche scrittori: ne sono stati testimonianza i due libri “Angeli feriti” e “Pensieri amici”. Anche quest’ultimo finanziato dalla sezione varesina dell’Amnig e la Fondazione Comunitaria del Varesotto e “scaturito da una riflessione sul fatto che la scuola deve prendere esempio dalla storia per guardare al futuro nel solco della pace” ha spiegato il dirigente della Vidoletti Antonio Antonellis. Una bella pagina di storia, dunque, quella di ieri in sala Montanari che proseguirà andando oltre le pietre della memoria, i monumenti ai caduti censiti dai ragazzi in provincia di Varese, su stimolo dell’Amnig. Infatti sono in cantiere altri progetti.
Federica Lucchini