“Chiediamo di poter partecipare a un consiglio comunale aperto in presenza in cui si possa discutere della chiusura della scuola materna Visconti frequentata dai nostri 22 bambini”: questa è la richiesta dei genitori al sindaco Danilo Centrella. Ci sono diversi argomenti su cui soffermarsi, sapendo che se il comune non dovesse rinnovare la convenzione annuale e i 22mila euro tradizionalmente erogati mancassero, la struttura chiuderà. “Vorremmo capire a chi sarà destinata la cifra che a noi veniva assegnata”, spiegano. C’è dispiacere e intenzione di lottare. I motivi sono diversi perché questa scuola materna inclusiva –“un villaggio nel bosco”, per la predominanza del verde, viene così definita – è tanto ambita da essere già al completo per l’anno scolastico prossimo, con richieste che superano la capienza degli spazi. “Sappiamo che il nostro presidente Riccardo Rota è una persona capace e sta facendo e farà di tutto perché non avvenga la chiusura: ha a cuore i nostri bimbi e il personale scolastico che, ahimè, perderà il lavoro”, spiegano, sottolineando un altro dato: gli alunni frequentanti provenienti da Cocquio e dalle frazioni sono 20. Solo due abitano in altri comuni, Caravate e Cocquio. Non è vero che sono solo 7 i bimbi del territorio. Per ogni frequentante del paese il comune eroga un contributo. Per la sezione di Caldana erogava la cifra sopraddetta, fino quando la scuola Tagliabò nella frazione di Sant’Andrea che, con la Visconti, fa parte dell’omonima Fondazione, era al completo. Ora, invece, una sezione è libera e potrebbe essere occupata dai bimbi di Caldana, venendo così ad essere annullato il contributo di 22 mila euro. Ma i genitori non ci stanno anche per la qualità dell’ambiente: a Sant’Andrea non c’è un metro quadro di verde, la scuola è accanto alla ferrovia, alla strada trafficata, al compattatore della raccolta differenziata del centro commerciale.
Federica Lucchini