Una lode che investe il futuro del lago di Varese, partendo dalle sue radici. Sono raggianti Chiara Parolini e Martina Pizzuti: la loro tesi di laurea, di cui avevano già trattato in consiglio comunale a Cazzago nel febbraio scorso, ha ottenuto il massimo della votazione. Soddisfazione anche da parte dei docenti Paolo Gasparoli e Matteo Scaltritti del Politecnico di Milano e del sindaco Emilio Magni, presente alla discussione: dietro quelle pagine c’è una sinergia tra l’Ateneo e il Comune in funzione non solo del paese di Cazzago quanto dell’intero bacino del lago. “Sull’identità diffusa. Dalla riqualificazione del borgo di Cazzago Brabbia alla valorizzazione dei Comuni Rivieraschi sul lago di Varese”: un titolo che è un programma. Verrà presentata anche all’Associazione dei Comuni Rivieraschi la cui regia potrebbe coordinare questo modello di sviluppo all’insegna della tutela dell’identità, intesa come consapevolezza di appartenere ad una storia e a una cultura comuni. Questo processo incentiva un turismo sostenibile e responsabile, da supporto per la crescita dei paesi rivieraschi.
Cazzago, dunque, per iniziativa del sindaco, condivisa dall’amministrazione, si è rivolto all’Università (la convenzione ha durata quinquennale) per valorizzare i beni del suo Dna. “Questa ricerca che ha visto la presentazione di un progetto mirato al recupero del centro storico ha come finalità ultima la possibilità di ottenere finanziamenti -spiega Magni- Verrebbero così riqualificati i cortili di Cazzago che conservano il loro impianto originale. Bisogna osare: siamo il paese lacustre per eccellenza e potremmo così aspirare a divenire uno dei borghi più belli, grazie a questa sinergia tra Università e territorio. Ma il “focus” della ricerca ha avuto come sbocco naturale lo studio dell’intera comunità lacuale con la capacità collettiva di valorizzare la risorsa-lago”. Infatti, come aveva specificato in consiglio comunale il prof. Gasparoli, la valorizzazione deve partire dal territorio. “Noi mettiamo a disposizione le nostre competenze per analizzare i singoli aspetti in una prospettiva più ampia”. La tesi, partendo dai punti di forza di Cazzago -quali l’alto livello di qualità ambientale e paesaggistica, il centro storico inalterato a cui s’aggiungono i valori tradizionale espressi nelle testimonianze della pesca e della compresenza lago-palude -spazia nell’ottica di un modello di sviluppo che possa generare sistema. Nella ricerca sono inglobate le iniziative proposte dalle realtà di tutto il territorio che vanno da quelle enogastronomiche, a quelle musicali, ambientali, sportive nella consapevolezza di una condivisione per ottenere i finanziamenti necessari.
Per chi voglia già conoscere direttamente un saggio del lavoro effettuato dall’Università, può andare al lavatoio di Cazzago lungo la riva sulle cui pareti, fino a settembre, sono esposte le tavole illustrative del suo recupero, realizzate dagli studenti del 3° anno della scuola di Architettura, Urbanistica, Ingegneria delle costruzioni.
Federica Lucchini