– Rabbia per non sentirsi ascoltati, disagio per le difficoltà che gli anziani di Cazzago Brabbia e Inarzo devono affrontare per il servizio postale non adeguato alle loro esigenze. Non sono bastate le 414 firme raccolte spontaneamente per ripristinare il completo servizio settimanale presso l’ufficio di Cazzago a cui fanno capo anche i cittadini di Inarzo (il cui ufficio è stato soppresso da qualche anno); non sono bastati gli interventi presso Poste Italiane dei sindaci Emilio Magni di Cazzago, primo firmatario della petizione, e Fabrizio Montonati di Inarzo. E’ tutto invariato: l’ufficio è ancora aperto solo il lunedì, il mercoledì e il venerdì e si è aggiunto poi la mancata consegna della posta. Una situazione molto pesante che fa aumentare la protesta degli abitanti dei due paesi. “Facciamo notare ai dirigenti responsabili di Poste Italiane – spiegano alcuni firmatari – che la riduzione dei giorni di apertura e il conseguente affollamento dell’ufficio hanno creato seri problemi agli utenti. In particolare, le persone che hanno difficoltà a reperire i mezzi per spostarsi in altre sedi sono costrette ad affrontare lunghe code per le scadenze di pagamento”. C’è un operatore molto efficiente, ma ci sono operazioni che richiedono tempo e costringono i clienti a lunghe code. Non ci sono posti dove gli anziani possono sedere e il dover effettuare anche un semplice pagamento diventa un problema per la lunga attesa. I due paesi sono sprovvisti di sedi bancarie, di conseguenza tutte le operazioni fanno capo alla posta. Anche parecchi abitanti di Bodio Lomnago, pur avendo il paese un suo ufficio postale, usufruiscono di quello di Cazzago. Una situazione al collasso a cui si è aggiunto il mancato recapito della posta, “che si sta ripetendo – interviene Magni – da parecchio tempo e in questi giorni ha raggiunto, in alcuni casi, ritardi addirittura di dieci giorni. Lo smistamento delle lettere avviene tramite l’ufficio intercomunale di Crosio della Valle. Ho provato a contattarlo. Il telefono suona a vuoto”. Lo stesso primo cittadino alcuni mesi fa aveva sottolineato l’importanza di una presenza di un Postamat che, se non trova posto nell’ufficio, può essere posizionato il altri luoghi, considerato che già anche delle banche hanno fatto richiesta. Il Direttore provinciale di Poste Italiane, Stefano Vezzoli, aveva assicurato che questa proposta sarebbe stata valutata, ma finora non si è saputo nulla. Anche Montonati è d’accordo con Magni. “Non si tratta di ridurre il servizio – sottolinea il sindaco di Bodio, Eleonora Paolelli – ma di offrirne uno migliore, tenendo il passo con i tempi e tenendo conto di un bacino di utenza che ha le sue esigenze. Evitando così di mandarlo al collasso”.
Federica Lucchini