Grazie ad un contributo regionale di 7mila euro per la valorizzazione dei siti Unesco e archeologici del Varesotto, a partire dall’autunno sarà possibile la mappatura della palafitta di Cazzago, conosciuta come stazione Ponti. La notizia è stata data in consiglio comunale dal sindaco Emilio Magni. Il comune, assieme a quello di Bodio Lomnago, ha partecipato a questo bando e contribuisce all’intervento con 3mila euro. Ma, mentre le palafitte di Bodio sono già state studiate, quella di Cazzago, situata a cinquanta metri dalla riva nella zona chiamata “volta d’amore”, necessita di approfondimenti. I lavori, diretti dall’Ispettrice della Soprintendenza Barbara Grassi, vedranno la presenza dell’ispettore onorario Paolo Baretti, che coordinerà le ricerche subacquee: “L’intervento è finalizzato alla georeferenziazione, cioè all’individuazione dell’estensione della palafitta -spiega- senza dimenticare il prelievo di campioni per stabilite l’esatto periodo in cui è stata costruita. Questa nuova indagine è necessaria per una migliore conoscenza della struttura. Quando le indagini verranno concluse, verrà posta una boa sull’acqua (così pure a Bodio) nell’esatto punto dove sorgevano le costruzioni. Si realizzeranno, quindi, pannelli, video e si organizzeranno conferenze per la diffusione della loro conoscenza”. .
L’intervento avverrà nella stagione autunnale, la migliore per le indagini sott’acqua, essendo il lago più limpido, in quanto, diminuendo la temperatura, scompaiono le alghe. La stazione palafitticola di Cazzago è stata individuata dall’abate Antonio Stoppani nel 1863; lo stesso anno in cui scoprì quella dell’isolino Virginia (allora Camilla) e in cui diede il via al grande interesse archeologico attorno al lago di Varese. Fu studiata dallo scienziato Innocenzo Ragazzoni, che vi scavò nel 1876/1877 e in seguito proseguì le ricerche la famiglia Ponti, proprietaria del lago. Come si legge in “Palafitte tra mito e realtà”, edito nel 1983 dal Museo Civico di storia naturale di Verona e dai Musei Civici di Varese, fu il Ragazzoni e denominare la palafitta di Cazzago “Ponti” “in occasione della suddivisione topografica e dei rilievi planimetrici di tutte le località preistoriche del lago di Varese”. In realtà è formata da due palafitte, una più estesa dell’altra, sostenuta da interi tronchi di rovere. Sono stati trovati ami, frecce ovalari, triangolari e ad alette, teste di giavellotto e di lance esaminate presso i Musei Civici di Varese e risalenti al Neolitico e all’età del Bronzo antico e medio-tardo.
Grande soddisfazione per il sindaco che sottolinea come Cazzago, piccolo paese, sia riuscito a vincere tutti i bandi regionali, che hanno riguardato vari ambiti del territorio, ed ora anche quest’ultimo che riguarda la sua storia plurimillenaria.
Federica Lucchini