– Due incidenti sono avvenuti sulla strada provinciale all’altezza del cimitero a causa della presenza di cinghiali. Si tratta di un’autovettura e di un furgone che sono stati danneggiati (in particolare quest’ultimo) da ungulati che improvvisamente sono sbucati dal verde e che non sono potuti essere evitati dai conducenti. Nessun ferito. E’ intervenuta la polizia municipale e il nucleo faunistico della polizia provinciale. La Provincia, infatti, sta monitorando la situazione e ha rilevato la presenza di un piccolo branco nella zona tra Cazzago e Cassinetta. L’attraversamento della strada è dovuto al fatto che gli ungulati trovano un rifugio sicuro nell’oasi naturalistica della palude Brabbia. Anche presso il cimitero di Biandronno sono stati avvistati e la loro presenza in quella zona è legata allo stesso motivo: la zona è adiacente il laghetto di Biandronno, area altrettanto protetta. La Provincia è attenta al problema: durante l’anno scorso, solo in relazione all’articolo 41, relativo ai danni provocati dai cinghiali alle colture agricole, sono stati abbattuti 125 capi, escludendo quelli per l’attività venatoria e l’abbattimento per selezioni.
Il primo cittadino di Cazzago Emilio Magni pone l’accento anche sulla presenza nelle acque del lago di Varese delle nutrie, specie inserita tra le cento più dannose al mondo, un’antagonista della fauna locale. L’attività della Provincia prevede il monitoraggio e un piano di abbattimento sia nel lago Maggiore sia in quello di Varese: infatti, soprattutto in quest’ultimo nel 2016, ne sono state abbattute circa 200. “C’è un passaggio tra il parco del Ticino e la palude Brabbia – spiega il sindaco – che con molta probabilità è la causa della presenza di questi animali. Da tenere in considerazione che la Provincia e la Lipu hanno realizzato dei passaggi, finanziati con Fondi europei nel progetto “Life”, per impedire il passaggio della fauna sulla strada e creare un sistema di parchi. La palude Brabbia è l’anello di congiunzione di questi sentieri”.
“E’ necessario intervenire per un contenimento delle specie – affermano gli esperti della Lipu a proposito dei cinghiali e delle nutrie – ma è giusto avere memoria, per il futuro, dei disequilibri creati dagli uomini, non specificatamente nella nostra zona: i cinghiali per motivi venatori, le nutrie per la pelliccia. Quindi necessita una riflessione a monte del problema”.
Federica Lucchini