– La finalità è ambiziosa: quella dello studio e della realizzazione di un modello per rilanciare l’economia del lago di Varese. Si tratta di un progetto che porta la firma della Cooperativa dei Pescatori come ruolo attivo, della Fondazione Istituto Insubrico Ricerca per la Vita (FIIRV) come partner scientifico e della Fondazione Cariplo come sponsor primario. Lui, Ernesto Giorgetti, pescatore professionista, si è inserito con la sua veste di scrittore per “offrire una visione realistica delle varie vicende che hanno portato all’attuale condizione del lago e dell’ambiente che lo ingloba”, scrive nella prefazione di “C’era una volta un lago” (Pietro Macchione editore). In passato ha trattato lungamente della trasformazione epocale dello specchio d’acqua; l’ha vissuta sulla sua pelle, quotidianamente, osservando i cambiamenti in tutti i suoi passaggi. E’ testimone dell’epoca in cui per i rivieraschi il lago, con la vita che gravitava attorno, faceva parte delle cose immutabili in quanto non aveva nulla a che fare con i processi della storia. E per meglio rendere quello “sfregio di straordinaria violenza” che è avvenuto successivamente, ha trovato una modalità accattivante, di una vivacità palpabile: da autentico regista ha dato voce ai pesci, agli uccelli, persino alle barche. Una coralità di presenze che raccontano ognuna la propria storia, la propria difficile sopravvivenza. E lui, da autentico istrione, si è calato nei loro panni. E’ diventato persino un’alga microscopica: “Un’ingiusta opinione verso gli uomini ci fa responsabili di ogni male che è capitato al lago a partire dagli anni ’60 del secolo scorso. Ma così si confonde colpevolmente la causa con l’effetto. Noi alghine rivendichiamo anzi la nostra opera provvidenziale nell’aver tenuta accesa la fiammella della vita, pur in momenti così difficili, e nell’evitare una catastrofe che minacciava di estinguere tutta quanta la fauna lacustre”. Ci sono descrizioni in prima persona di autentica bellezza come quella dell’alborella non sopravvissuta alla mancanza dell’ossigeno: “Della nostra storia ormai è rimasto solo il ricordo. E ve lo assicuro, sono bei ricordi interessanti e toccanti. Vi racconterò dell’appuntamento collettivo per la frega: giungevamo dalle varie parti del lago a sciamare trafelate su qualche riva sassosa, a miriadi vorticavamo in infiniti caroselli ricorrendoci: una parata oceanica, un evento inconcepibile agli uomini, da far impallidire una parata sulla Piazza Rossa o un pellegrinaggio alla Mecca”. Giorgetti pone tante domande, propone tante ipotesi con la competenza di un cattedratico, frutto dell’esistenza stessa della Cooperativa dei Pescatori. Il lettore, quando chiude il libro e dopo aver ammirato i pesci fedelmente disegnati, ha ben chiara l’idea della necessità di un riequilibrio della fauna e della flora del lago che porterà ad una rivitalizzazione della pesca.
Federica Lucchini