Una catena umana scesa in fondo a una scarpata, in località Castelletto di Bogno, per poter raccogliere tutti i rifiuti che vi erano accumulati: questa immagine è il simbolo della fatica e della determinazione dei volontari che ieri hanno dato vita alla 4^ edizione della giornata ecologica, terminata con la scoperta di una tonnellata di rifiuti, differenziata dal gruppo “Giovani per Besozzo” presso la piattaforma ecologica. E’ stato un lavoro in équipe che ha visti attivi una ventina di volontari, appartenenti al gruppo “Sei di Besozzo se”, “Sei di Bogno se” con la collaborazione dell’amministrazione comunale, “sempre pronta ad accogliere positivamente questa iniziativa mettendo a disposizione il materiale e i mezzi, necessari per una buona riuscita dell’iniziativa -ha affermato la giovane Giada Biazzi- E’stata scelta questa località per la gran presenza di rifiuti, nonostante la difficoltà nel recuperarli, dovuta alla presenza di vegetazione ancora folta e terreno scivoloso e ripido. E’ emerso molto materiale anni Settanta. Oggetti che abbiamo pensato essere appartenuti ad una casa svuotata: passeggini, rete da letto, un lavandino, secchi di vernice, tubi delle stufe, tante piastrelle, calcinacci, un televisore, vetro e ferro. Fortunatamente poca plastica rispetto alle precedenti edizioni”. “Tutto materiale -ha spiegato Maria Luisa Torre- che è stato sollevato verso il sentiero soprastante con le corde, dopo che alcuni di noi si erano calati in fondo. Per altri recuperi si è formata una catena di uomini. Ma quello che ha fatto arrabbiare tutti noi sono sacchi neri recenti contenenti dei biberon, e altro materiale utilizzata da una mamma che ha denotato proprio l’inciviltà. In rappresentanza dell’amministrazione comunale erano presenti il vicesindaco Gianluca Coghetto e il consigliere, capogruppo di maggioranza, Francesca Pianese. “Tengo a sottolineare -ha spiegato il primo- che il ruolo dell’amministrazione è stato quello di supportare e incentivare le buone iniziative dei cittadini, fornendo loro un supporto operativo e i mezzi. E’ un concetto di bene pubblico che nasce dai cittadini e che merita di essere sostenuto”. “E’ stato un piacere vedere anche la partecipazione di famiglie -è intervenuta la seconda- Un momento sicuramente di condivisione e istruttivo anche per i figli che, con le debite accortezze, hanno dato il loro contributo. La mascotte di questa quarta edizione è stato un piccolo dinosauro che è il simbolo di come sarebbe stato bello regalarlo, facendo sorridere un bimbo, piuttosto che vederlo sporco e rovinato in un bosco dall’inciviltà”.
Federica Lucchini