E’ cresciuto in una cornice privilegiata. Lo ricorda con gioia Alberto Joli, 77 anni, per 31 anni presidente della Sociètà Operaia di Mutuo Soccorso “Onestà e Lavoro”. Di recente, ha lasciato la sua carica per ragioni di salute, grato ad un sodalizio che gli ha permesso di profondere energia in nome del solidarismo e della condivisione, “valori sempre vivi e rigeneranti”, spiega. Casciago per lui, nonostante la nascita a Marzio, ha rappresentato il luogo del cuore. Ha passato l’infanzia nella villa Pirelli, dove la mamma Mariuccia era cuoca e il papà Francesco maggiordomo. Ricorda bene lo spazio meraviglioso del giardino, dove in estate poteva giocare con i figli di Leopoldo ed Elena, la nonna Bica (Ludovica), affezionata alla mamma, il nonno Alberto che un giorno, mentre lo salutava in partenza per Milano, gli disse: “Ricordati: devi stringere bene le mani alle persone e guardarle bene negli occhi”. Sono state parole per lui profetiche: la stretta di mano, emblema del movimento mutualistico italiano, è stato il filo conduttore della sua vita. “Conciliare la mia vita professionale di geometra con quella amministrativa della nostra Società Operaia è stato per me una onorificenza per l’eredità che ho ricevuto -ha detto quando ha annunciato le sue dimissioni- e che riconsegno più ricca e preziosa, non solo in termini materiali, ma anche umani. Il mio tempo è volato con impressionante velocità e se non ci fosse il lungo elenco di attività svolte, sembrerebbe l’altro ieri che sono divenuto presidente”. Lo è diventato invece invece per la prima volta nel 1976, affascinato dalla figura carismatica del predecessore, Enrico Ravasi. Lo è rimasto fino al 1987 per essere rieletto nel 2002 fino ai giorni nostri. La chiave, in cui è racchiuso il suo percorso mutualistico, sta nel tema del convegno che, come vicepresidente del Coordinamento Regionale Lombardo delle Soms, aveva organizzato nel 2007 a Casciago all’interno del municipio: “Grande eredità del passato, forte radicamento nel presente, uno sguardo attento al futuro”. Aveva avuto un significato importante altrettanto quel 3 ottobre 2015, durante la cerimonia del 130 anniversario della fondazione del sodalizio di Casciago: “Una giornata di incontri e di confronti con le consorelle lombarde per trovare nuove strategie di collaborazione e risolvere problemi comuni per il futuro -ricorda Joli- In questi anni abbiamo tenuto in vita le nostre istituzioni che sembravano essere travolte dalla modernità: apriamo le porte ai giovani che potrebbero trovarvi qualche risposta collettiva al loro difficile ingresso nella vita adulta. Mutualità, arte, cultura, storia contribuiscono ad umanizzare la vita civile e il concetto di solidarietà, che ne è il motivo ispiratore. Il Movimento Mutualistico italiano a Casciago torna ad essere di attualità per la sua esperienza e la sua forma organizzativa”. A Casciago sono 85 gli iscritti, compreso il sindaco Mirko Reto. Joli è felice di una esperienza vissuta che vuole ricordare: “Nel febbraio 2016 con i presidenti delle altre Società Operaie italiane, sono stato ricevuto in udienza da Papa Francesco. Il mio nipotino gli ha consegnato un fazzoletto con un ricamo: Ti aspettiamo al Sacromonte di Varese”.
Federica Lucchini