– Laboratorio per una società futura. Così è stata definita Villa Letizia, ieri dal Prefetto Giorgio Zanzi, durante la sua inaugurazione ufficiale come centro di accoglienza dei richiedenti asilo. Alla presenza di autorità civili, religiose e militari, nel giardino della struttura, ha evidenziato come la sinergia tra monsignor Poletti, vescovo di Como, che dal vertice ha impegnato tutta la sua organizzazione rappresentata dalla Caritas diocesana, la cooperativa Agrisol, i Comuni, abbia permesso la gestione dell’arrivo dei nuovi ospiti individuando “un punto di equilibrio tra il piacere di andare incontro alle loro esigenze e il far comprendere la presenza di principi invalicabili nella nostra società. Vi siete attivati, dunque, nel loro interesse per proporre uno schema di vita che permetta l’integrazione nella nostra società. Lo avete fatto bene, voi di Agrisol, instaurando anche un dialogo con il territorio. Un riconoscimento anche al comune di Caravate perché ha subito l’imposizione, ma in maniera critica, non vivendo questa esperienza con preconcetti, ma individuando la strada migliore per la comunità. Un grazie anche all’Unione Ciechi, proprietaria della struttura che ha mostrato una grande sensibilità. Il mio augurio che questa realtà sia una punta avanzata del cambiamento che sta vivendo il nostro Paese”.
“Un dato rilevante di questa struttura – ha sottolineato il presidente della cooperativa, Simone Maritan, che ha fatto gli onori di casa – è la presenza di 33 dipendenti di età compresa tra i 27 e i 30 anni. Giovani che hanno l’opportunità di crescere nell’ottica del futuro verso cui siamo proiettati”. Dopo aver ringraziato le forze dell’ordine per la loro collaborazione, non ha dimenticato di evidenziare come vitale per la cooperativa sia attuare i principi della carta etica dell’accoglienza elaborata dalla Rete Caritas – Acli Como. Nell’ambito della struttura sono in atto tirocini formativi per il volontariato civico e una scuola di avviamento all’agricoltura. A breve accoglierà un padre separato, darà avvio alla mensa per i bisognosi con un servizio di due giorni alla settimana di docce e lavanderia. “Cristiano è accogliere e accogliere con intelligenza”, ha sottolineato monsignor Renato Pini in rappresentanza dell’arcivescovo, mentre don Roberto Bernasconi, direttore della Caritas, ha detto rivolgendosi ai richiedenti asilo: “Grazie a voi che ci avete aperto una finestra sul mondo!”. Al termine, dopo la benedizione, l’esibizione canora e danzante degli ospiti e la visita degli spazi della struttura.
Federica Lucchini