Settantaquattro sono state le firme raccolte da Forza Nuova ieri in piazza Garibaldi contro il progetto d’accoglienza dei migranti a Villa Letizia, organizzato dalla Caritas diocesana di Como. Un gruppo di simpatizzanti è stato presente tutta la mattina, altri arrivavano alla spicciolata con i loro documenti di identità. “Siamo soddisfatti di questo primo risultato più che positivo, considerato che siamo in un paese di circa 2500 abitanti e il tempo per potere aderire all’opportunità era di tre ore – afferma Federico Russo, responsabile provinciale – Ora partiranno altre iniziative per incrementare le adesioni a partire da domenica 24 gennaio dalle ore 9,30 alle 12,30 nel parcheggio in prossimità dell’entrata “area verde”. La nostra campagna intende essere più capillare: infatti, supportati da un neocomitato civico, intendiamo raggiungere tutti i cittadini che non hanno potuto essere presenti, raccogliendo le firme porta a porta. Nel frattempo si sta operando per una richiesta di colloquio con il Prefetto, Giorgio Zanzi, per evidenziare la nostra contrarietà all’accoglienza da parte di uno Stato che garantisce in fiducia privilegi a soggetti che non conosce, togliendone agli italiani. Un razzismo al contrario. In questa azione siamo in sinergia con il comitato “Forse Lavena Ponte Tresa non è il posto giusto”, che ha operato quando l’ex caserma Moi era stata prescelta per l’ospitalità di circa 70 migranti, in una operazione troppo onerosa che non ha avuto seguito. La nostra, capiamo, è una tematica molto sentita, pragmatica. Sappiamo che per evitare proteste da parte dei cittadini e l’attenzione mediatica la tendenza è di distribuire questi soggetti in piccole quantità e in varie località”. Nel foglio distribuito ai firmatari viene messo in risalto il “no alla falsa solidarietà della Caritas diocesana e delle cooperative il cui unico obiettivo è arricchirsi sulla spalle degli italiani, gli stessi che, se in difficoltà, sono costretti ad accontentarsi di ben altro trattamento. Sì a che il sacrificio contributivo dei caravatesi, le iniziative comunali e delle realtà associazionistiche per il sociale vengano indirizzati prioritariamente alla tutela e al sostentamento dei locali cittadini italiani in difficoltà”.
Federica Lucchini