– Cercasi volontari per promuovere i laboratori, strumenti di integrazione e formazione per migranti e italiani. E’ questa la richiesta di “Agrisol”, la cooperativa della Caritas Comasca che gestisce i rifugiati nella zona dell’Alto Varesotto. A Caravate a Villa Letizia, e Dumenza dall’inizio della primavera, grazie alla collaborazione con la Fondazione Minoprio, l’agricoltura è diventata un mezzo di integrazione: sotto la guida di un entusiasta agronomo i giovani migranti hanno ripulito gli orti incolti e appreso le tecniche necessarie per coltivare gli ortaggi. I risultati sono stati eccellenti: soddisfatto il fabbisogno degli ospiti, i prodotti sono stati venduti e apprezzati. “I migranti – spiegano i responsabili della cooperativa – hanno avuto in questo modo una fattiva possibilità di formazione, che forse potrebbe condurli ad un eventuale lavoro, ma soprattutto hanno conseguito una prospettiva per la loro vita futura sia se rimarranno in Italia, sia se ritorneranno nei loro Paesi. Il successo di questa prima esperienza ha suggerito di continuare su questa strada, sviluppando altri laboratori, in cui poter abbracciare l’esperienza africana con quella italiana”. Ecco la necessità della richiesta di volontari che possano contribuire allo sviluppo di nuovi progetti: falegnami, sarti, riparatori di biciclette. Chiunque è benvenuto se intende donare il suo tempo, la sua esperienza a favore del futuro di questi ragazzi contribuendo a creare uno spazio di integrazione e creazione. Nel laboratorio di falegnameria si costruiranno e si restaureranno i mobili, in quello di sartoria, se si considera la presenza di alcuni giovani che conoscono già le tecniche, si potranno maggiormente superare le barriere linguistiche e approfondire le amicizie. Nei centri Agrisol tanti ragazzi usano la bicicletta per i loro spostamenti: da qui l’idea di apprendere le tecniche di manutenzione e riparazione del mezzo di comunicazione. “Lavorando insieme – continuano i responsabili – potrebbero senza dubbio nascere valide amicizie tra giovani italiani e africani che, accomunati dalla stessa passione, potrebbero cimentarsi a scoprire in bici gli angoli più suggestivi delle nostre valli”.
Continua così il percorso di Agrisol, attenta a promuovere nuove forme di occupazione, sostegno per persone fragili e una educazione che favorisca l’incontro tra cittadini italiani e richiedenti asilo, nel solco dell’integrazione delle culture. Il suo percorso è all’insegna della collaborazione con la parrocchie, i comuni, le associazioni, le aziende private.
Chiunque volesse contattare Agrisol per una esperienza di volontariato nell’ambito dei nuovi laboratori può utilizzare l’indirizzo email info@agrisolservizi.it o telefonare a 0332/601338.
Federica Lucchini