Il santuario di Santa Maria del Sasso, assieme ad altri sei della diocesi è stato scelto dal vescovo di Como quale santuario giubilare. “La bolla di indizione dell’anno giubilare – spiega padre Marcello, superiore dei Padri Passionisti che dal 1912 custodiscono l’edificio religioso – permette all’Ordinario diocesano di aprire una Porta della Misericordia anche nei santuari “mete di tanti pellegrini, che in questi luoghi sacri spesso sono toccati nel cuore dalla grazia e trovano la via della conversione”. Siamo riconoscenti del fatto che il vescovo abbia effettuato questa scelta, ma anche responsabili di un dono così grande. Occasione per seguire come protagonisti gli avvenimenti che coinvolgono tutta la Chiesa la quale ha la missione di annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo, che per mezzo suo deve raggiungere il cuore e la mente di ogni persona. Tutto questo accade in casa nostra”.
Già nel 1999 la Diocesi aveva scelto il santuario come chiesa giubilare per l’anno santo del 2000. In quel contesto fu restaurata la facciata, l’ultima parte restante dell’edificio cinquecentesco.
Dedicato all’Assunzione di Maria, il santuario di Caravate prende la denominazione “Del Sasso” per il fatto che è posto su un rilievo di roccia calcarea. La chiesa è nominata per la prima volta in un documento risalente al 1159 dove venivano indicati i possedimenti del monastero di san Vittore in ciel d’oro di Pavia. Subì alterne vicende tra cui il divenire proprietà di privati. Fu tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento che sul cammino dei Passionisti si trovò la chiesa di Santa Maria e dopo il suo acquisto, voluto di padre Giovanni Battista Peruzzo, il 13 novembre 1904 si insediarono ufficialmente a Caravate e grande richiamo ebbe la loro “Casa di Spirituali Esercizi per il Clero”. Furono necessari lavori di ampliamento della struttura circostante che durarono diversi anni, mentre nel 1935 il santuario venne nuovamente consacrato dal vescovo, monsignor Macchi. E’ tra il 1981 e 1985 che tutto il complesso ottenne l’attuale funzionalità e fisionomia. La chiesa è dichiarata monumento nazionale.
Federica Lucchini