Ieri, dopo la celebrazione della messa per i defunti, il parroco, don Giuseppe Andreoli, ha benedetto il nuovo graffito, realizzato dall’artista Irene Cornacchia all’ingresso laterale del cimitero, per volontà dell’amministrazione comunale. L’opera copre una parete che inizialmente era nuda. Lo scopo di tale scelta non è solo estetico, come può apparire in un primo momento quando la si guarda, bensì racchiude significati che risalgono alle origini religiose della comunità: “E’ un’opera che ha un forte legame con il nostro territorio- ha spiegato il primo cittadino Alessandro Magni- Contribuisce nei nostri intenti a far sì che le nuove generazioni apprezzino e non dimentichino la storia importante che ci è stata regalata. Per questo motivo è stata fortemente voluta da noi, a sottolineare l’amore per un momumento che ci evoca bellezza, fede e storia”. Il graffito, infatti, rappresenta sullo sfondo la chiesa parrocchiale dei santi Pietro e Paolo, molto antica e fino a metà del XVI secolo sede della Pieve. Il primo piano i patroni (Pietro è distinguibile per la presenza delle chiavi che tiene in tasca) che parlano come due amici al centro della piazza, cuore del paese. “Con una tecnica elegante, quale è quella del graffito grazie alla sua sobrietà di colori che ben s’addicono alla sacralità del luogo, ho voluto sottolineare anche il valore dell’accoglienza nei confronti dei visitatori”, spiega l’artista lavenese. E’ come se i santi protettori del paese li attendessero assieme ai defunti. La tecnica usata è costituita da malte colorate su cui si applica l’incisione. Ieri è già stata ammirata dai tanti visitatori che hanno affollato il cimitero.
Federica Lucchini