Dalla Prealpina
Quest’anno l’obiettivo è ambizioso: il ricavato di quella distesa di fagioli che sta crescendo in modo rigoglioso nell’orto comunale contribuirà, anche se in minima parte, al rifacimento del tetto della chiesa dei Santi Pietro e Paolo che comporta una spesa rilevante per la parrocchia.
Questa è la decisione che hanno preso i volontari – Romano, Mauro, Achille, Paolo, Tiziano, Pietro, Angelo, Flavio, Claudio, Giorgio a tanti altri – che tutti i venerdì mattina compiono uno strano rito: quello di ritrovarsi a coltivare il famoso “fagiolo di Brebbia“, protagonista assoluto del cibo di qualità al Salone del Gusto di Torino, a Expo a Milano, grazie a Slow Food e Slow Beans.
Il recente incontro con altri cittadini brebbiesi ha sortito questa decisione, intesa come atto di attenzione della comunità ad un’opera che riguarda uno dei simboli non solo religiosi del paese. E perché la loro opera di coltivazione, che compiono con immutato entusiasmo da dieci anni, si traduca in un risultato economico hanno confermato la data della festa dei fagioli per il 16 settembre, in concomitanza con la ricorrenza religiosa del santo Crocifisso. A conclusione delle celebrazioni quel giorno si potranno gustare le tante specialità a base di fagioli e godere della compagnia con una serie di eventi da definire. Prima ancora della festa, si è convenuto di organizzare due altri importanti eventi che richiedono la partecipazione, diffusa e concreta, di tutti coloro che desiderano dare una mano: la raccolta dei fagioli al campo comunitario a partire dalle 8 del 21 agosto e di sabato 25. Dopo l’interruzione dell’anno scorso, tornerà la “sbaccellatura” in piazza, il primo settembre con la possibilità di ripetere l’evento il sabato successivo, qualora non si riesca a completare l’opera nell’arco della prima sera.
Al di là delle sue bontà organolettiche e dei numerosi riconoscimenti da parte degli chef di alta gastronomia, il fagiolo di Brebbia ha rappresentato in questi anni un insostituibile strumento in grado di creare momenti di vera aggregazione sociale, all’interno della comunità, “ripagando” moralmente il lavoro dei tanti volontari. Inoltre, il ricavato dell’iniziativa è sempre stato destinato ad opere o servizi di cui può beneficiare l’intera comunità.
Federica Lucchini
I fagioli “fasoeu” di Brebbia, qualità di nicchia.Intervista di Federica Lucchini a Domenico Gioia
Leggi
Brebbia-Una comunità capace di fiorire come i suoi fagioli… di Federica Lucchini