“Una bolletta telefonica ogni 28 giorni anziché a cadenza mensile. Se la differenza può sembrare in apparenza minima, sono invece proprio quei pochi giorni in meno a pesare sul portafoglio dell’utente: in questo modo, ha calcolato il Codacons, il rincaro per il cittadino si aggira infatti intorno all’8,6% in più ogni anno mentre i mesi di fatturazione non sono più 12 ma 13, con un mese extra di pagamenti ‘regalato’ all’azienda che eroga il servizio.”
Riceviamo
La tredicesima dei ladruncoli
Sono l’ennesima vittima di quello strano metodo “commerciale” seguito da numerose compagnie telefoniche e di servizi che inviano le bollette calcolate su periodi inferiori ai trenta giorni. Nell’attesa che il Governo impedisca agli operatori del settore di attribuirsi la “tredicesima” a danno dei clienti, continuerò a percepire i loro messaggi pubblicitari come esibizioni di imbonitori da fiera di paese. Ma il peggio è che non posso fare a meno di immaginare che, durante le riunioni di altissimo livello, i manager delle compagnie in questione anzichè esaminare le tecnologie per migliorare l’efficienza aziendale, si preoccupano di individuare quale sia il modo più banale e immediato per fregare l’utenza. Dal che deduco che il profilo professionale (e morale) di questa dirigenza non è per niente simile allo specialista esperto della sua materia, ma assomiglia tristemente a quello dello zingaro che infila le mani nelle tasche dei passeggeri durante il percorso in metrò.
Adriano Biasoli