– C’era in quell’amore per la famiglia tutto il suo mondo. E il dover tenere la casa in perfetto ordine era come custodire il tempio della sua ragione di vita. E’ in lutto Biandronno da quando si è diffusa la notizia della morte di Zeno Berganton, 72 anni, precipitato dal primo piano, venerdì scorso, mentre cercava di riparare la tenda esterna di una porta finestra della sua abitazione. L’autopsia determinerà le cause del decesso, ma a chi lo conosce bene piacere ricordare la sua meticolosità nello svolgere i lavori, che doveva essere perfetti, a maggior ragione, se erano di casa sua. Zeno: bella figura, stimata da tutti per il suo carattere conciliante, per il suo sorriso. Mai un pettegolezzo. “Era bello stare con lui”, dicono gli amici che erano soliti giocare con lui a carte al bar del Piero. Gran lavoratore, aveva passato una vita in Whirlpool. Ma la sua cifra interpretativa era la dedizione che riservava alla famiglia, alla moglie Maria, ai figli Marco e Katia, ai due nipotini, e alla mamma Scintilla, di 96 anni, “il suo gioiello”, come sottolineano gli amici. Ha fatto grandi sacrifici per crescerlo: originaria del Polesine, la famiglia Berganton è venuta a Biandronno in seguito all’alluvione del 1951 e aveva preso in affitto la fornace di laterizi, con i quali sono state costruite molte case del paese. Il dolore permea tutta la famiglia, non ci sono parole, considerato, soprattutto, che la tragedia è avvenuta in un attimo e non ci si è resi conto della dinamica. In particolare la mamma, che vedeva in quel figlio unico tutto il suo mondo, è distrutta.
Zeno, dopo la caduta di quattro metri, trasportato dall’elisoccorso all’ospedale di Legnano, dove è stato ricoverato in Rianimazione, non ce l’ha fatta. Ora le cause del decesso verranno chiarite dall’autopsia, che non si sa ancora quando avverrà. Poi, le esequie daranno modo ai biandronnesi di manifestare con l’estremo saluto il grande affetto nei suoi confronti.
Federica Lucchini