E’ morto il Piero. Piero Giampieri, 93 anni, il “re” di piazza Cavour, gestore del bar “Stella”. Le esequie si svolgeranno oggi (15 febbraio) nella chiesa parrocchiale di san Lorenzo alle ore 10,30, mentre il rosario verrà recitato alle ore 10. Figura molto conosciuta, ha rappresentato per decenni il cuore pulsante, assieme alla moglie Rina, di quel locale frequentato da generazioni, le cui pareti, se parlassero, direbbero la quotidianità del paese, tra discussioni a voce alta e animazione attorno ad un tavolo con un caffé o un bicchiere di vino. Dal 29 giugno 1963, giorno in cui ha iniziato la sua avventura a Biandronno, all’insegna di quel lavoro che permea una vita, è stato l’attento regista di un mondo all’insegna dell’accoglienza, dell’attenzione all’altro, con le sue battute gentili, salaci. E naturalmente divertenti. Un’antologia, la sua, di espressioni sagge e di proverbi, caratterizzati dal suo accento toscano di Altopascio, che mai ha perso. Sempre con la ramazza in mano e con quella voce melodiosa che echeggiava in tutta la piazza: “Laggiù nell’Arizona, terra di sogni e di chimere”, per interrompersi improvvisamente e attaccare con “Arriva il treno dei congedanti”: un programma variabile, il suo, che comprendeva aggiunte di pura inventiva. Era bello sentire le sue storie: “Il pelo gli si arricchiava tutto al mio Ringo!”: con gli occhi che gli si illuminavano, descriveva il momento in cui il suo cane, un setter che lo ha sempre seguito nelle sue avventure di cacciatore, avvistava qualcosa all’interno del laghetto di Biandronno. O raccontava i momenti in cui, dopo aver tentato in tutti i modi di non far bere un amante del vino, per motivi di salute, lo caricava su una carriola o su un carretto a due ruote., lo legava e lo trasportava a casa tra l’allegria dei clienti -tutti in piazza- e dello stesso protaginista dell’avventura, che già arrivato al bar in preda ai fumi dell’alcol, viveva con gioia questo momento di celebrità. Il Piero non ti faceva sentire solo.
Federica Lucchini