Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è complimentato con lui, durante la cerimonia di consegna del premio Alfredo di Braccio presso l’Accademia dei Lincei a Roma: Matteo Lucchini, giovane ricercatore del Dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano, residente a Biandronno, parla di questa esperienza con la discrezione che gli è connaturata. La sua è stata un’ulteriore soddisfazione che va ad aggiungersi alle altre prestigiose di cui non ama nemmeno accennare. Eppure, nemmeno il tempo di arrivare a casa, e subito è dovuto ripartire per Monaco: durante la conferenza CLEO ha vinto il premio Fresnel attribuito dalla European Physical Society per importanti contributi all’elettronica e all’ottica quantistica da parte di giovani scienziati con meno di 35 anni. Il premio, ricevuto per la sezione “aspetti applicativi” gli riconosce “gli straordinari contributi nel campo della scienza degli attosecondi. In particolare per il fondamentale contributo nell’investigazione delle dinamiche elettroniche all’attosecondo nei materiali a stato solido”. Forte di un’esperienza vissuta nel Dipartimento di Fisica presso l’ETH di Zurigo e autore di articoli pubblicati su prestigiose riviste scientifiche, presso il Politecnico di Milano è ricercatore nel Dipartimento di Fisica, in qualità di responsabile dell’attività scientifica condotta presso i laboratori per spettroscopia XUV/ ad attosecondi. Fra le tante esperienze, qualche anno fa, ha potuto partecipare al prestigioso meeting internazionale “Lindau Nobel Meeting Laureate” (possibile solo a chi supera una rigida selezione), che ha l’obiettivo di permettere l’incontro tra premi Nobel e giovani ricercatori: formare, quindi, nuovi talenti che contribuiscano al progresso scientifico. Con altri 11 giovani ha avuto il privilegio di assistere alle lezioni di Carlo Rubbia (Nobel per la Fisica nel 1984), Mario Molina (Nobel per la Chimica nel 1995) e di poter discutere con loro sull’isola di Mainau sul lago di Costanza. Quando torna a casa dai suoi tanti viaggi legati alla ricerca, ama andare a suonare il sassofono nella Filarmonica “G. Verdi” di Biandronno. Lì ha tanti amici. Fino a qualche anno fa gli piaceva tornare a salutare i professori del suo Liceo Scientifico dello “Stein” di Gavirate.
Federica Lucchini