Incidente mortale ieri alle ore 18,30 sulla Sp1 tra la rotonda che conduce al centro commerciale e la piccola rotonda che conduce a Besozzo e a Cocquio Trevisago. A causa dell’asfalto reso viscido dalla pioggia due autovetture -una mini ed una Peugeot 204- si sono scontrate all’altezza della fonte dei Ciusitt. Immediatamente sono intervenuti i carabinieri, la polizia locale, che ha deviato il traffico per permettere le operazioni di soccorso, ed i vigili del fuoco che con un’autopompa hanno messo in sicurezza i veicoli ed estratto mediante l’uso di cesoia/divaricatore uno dei conducenti. Nell’impatto la conducente della mini, Valentina Guerra, classe 1994 ha perso la vita. Nel frattempo è intervenuto un elisoccorso che è atterrato in una zona verde, adiacente la Sp1 per trasportare all’ospedale di Varese un ferito grave. L’incidente è avvenuto quando era in corso un temporale. Impressionante l’impatto: la mini era interamente nella corsia opposta incastrata sul guardreil. Distrutta anche l’altra auto. Inizialmente anche le altre tre persone coinvolte sembravano gravi, poi per due di loro è scattato il codice arancione. Il traffico è stato bloccato a lungo. I familiari della vittima sono stati avvisati dalla comandante della polizia locale Lorenza Algiati.
La siepe che divide la fonte dei Ciusitt dalla strada provinciale non ha impedito a diverse persone di assistere alle operazioni di soccorso, mentre il traffico era deviato verso Bardello. L’arrivo dell’elisoccorso, che ha dovuto cercare a lungo un punto dove atterrare, e le sirene della Croce Rossa hanno attirato l’attenzione degli abitanti, molti dei quali di sono diretti verso i Ciusitt.
Federica Lucchini
E’ terribile pensare che sotto quel telo bianco ci fosse il corpo inanimato di Valentina Guerra, 24 anni. Giovedì sera, dopo il terribile incidente mortale avvenuto sulla Sp1 a Gavirate all’altezza della Fonte dei Ciusitt, molti presenti, dietro la siepe divisoria, hanno potuto assistere alle operazioni di soccorso durante le quali il lenzuolo copriva quello che fino a pochi minuti prima era stato sinonimo di vita, di sogni, di aspettative. Era lì a dire a tutti quanto è labile il confine tra la vita e la morte. La ragazza era di ritorno da Villa Cocca, il bar, ristorante, pizzeria lungo il lago, dove lei aveva lavorato come cameriera fino alle 15, ed ora aveva accompagnato la sorella Dora, occupata come cuoca, che avrebbe effettuato il turno serale. Era partita, fiera dell’auto -una Mini noisette- che aveva comperato con i suoi risparmi di quattro anni di lavoro, sempre presso lo stesso esercizio, alla volta di casa in via degli Orti, in una palazzina accanto al Faro nel centro storico. A casa non avrebbe trovato nessuno perchè il resto della famiglia, la mamma Vincenza, sarta, il papà Giuseppe, dipendente di un cementificio, una sorella e il fratello Pasquale di 15 anni, erano partiti il giorno prima per il paese natale, Manfredonia, in provincia di Foggia, dove avrebbero trascorso le vacanze. Ma a destinazione non è mai arrivata: la strada sdrucciolevole ha fatto sì che perdesse il controllo dell’auto e si schiantasse contro il guard reil (?) della corsia opposta, coinvolgendo nell’impatto un’altra autovettura. E’ toccato alla sorella avvisare la famiglia, ritornata precipitosamente a casa, ed ora chiusa nel suo dolore. E’ Graziano, il gestore di Villa Cocca, assieme allo staff, a tracciarne un ritratto che sa di immenso affetto. Attorno c’è il silenzio degli increduli, solo lacrime anche da parte dei clienti. “Valentina era una persona speciale, buona, educata, mai scomposta, dolcissima. Da punto di vista professionale l’ho cresciuta io. Era alla sua prima esperienza, ora era perfetta, amata dai clienti che coccolava, in segno di dovere e di rispetto. Lavorava con passione, come se il bar fosse suo, anche quando aveva la febbre. Per noi era un punto di riferimento. Come ogni giorno, anche ieri, aveva apparecchiato la tavola per il pranzo del personale. E’ un momento per noi irrinunciabile. Mi aveva chiesto: “Gra’, oggi cosa mangiamo?”. E si era seduta al suo posto abituale. E’ inutile dire che lascia un vuoto incolmabile. Per tutti noi questo posto, con la sua morte, non sarà più lo stesso!”.
C’è silenzio attorno alla casa di Valentina. La famiglia è giunta in tarda mattinata dopo un viaggio di ritorno terribile. “Siamo distrutti” -dice una voce maschile al citofono- abbiamo bisogno di silenzio e di stare tra di noi”. Le parole dei vicini sottolineano quanto la famiglia sia affiatata. “Sono brave persone, ad averne di vicini così! Valentina era bella, era il frutto di una famiglia a modo”.
Federica Lucchini