Una piccola Riace che si sente defraudata di una esperienza di crescita umana e culturale. La proiezione del film “Un paese di Calabria” di Shu Aiello e Catherine Catella, che narra le vicende di Riace, paese dell’accoglienza, domani (23 novembre) alle ore 20,45 nella sala letture della biblioteca, vuole essere la voce di protesta della parte di comunità besozzese che si impegna e si è impegnata in un progetto Sprar (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) che sta dando i suoi frutti ed ora con il Decreto Sicurezza si vede limitata la strada intrapresa. Parla chiaro il sindaco Riccardo Del Torchio, che assieme a Silvio Aimetti, primo cittadino di Comerio, presente anche lui durante la serata, ha attivato un progetto di accoglienza controllata: “Il nostro progetto parte da lontano -spiega- in quanto ci abbiamo creduto fin dagli albori. Quando l’allora Prefetto Giorgio Zanzi ci aveva chiesto di assumerci la responsabilità di rispondere ad una emergenza, noi abbiamo dato la nostra disponibilità non per semplice obbedienza, ma perché siamo sensibili ad aiutare anche chi nasce nella parte sbagliata del mondo. Nell’attivare il progetto di accoglienza come amministrazione, abbiamo chiesto il contributo di altre realtà, la parrocchia, le associazioni, i singoli cittadini. Non avremmo potuto fare niente senza la loro presenza disinteressata, intelligente. Una sinergia fattiva che ha permesso di crescere noi e i migranti che hanno avuto il riconoscimento di rifugiati”. “In questo momento non positivo per l’accoglienza -interviene Tiziano Pedroni, consigliere con delega all’integrazione- la nostra vuole essere una testimonianza di un progetto ben costruito. Non siamo più in fase emergenziale a livello di numeri, ma a livello culturale. Ora che il nuovo decreto sulla sicurezza fa perdere l’efficacia al progetto Sprar con la proiezione del film vogliamo stimolare la mente per dare inizio ad un risveglio culturale”. Entrambi gli amministratori sottolineano che il loro non è un discorso politico, ma legato al concetto di comunità che ha costruito e ora vede vanificato il suo lavoro. “Questo decreto ha impoverito la parte nobile di un percorso fattivo -concludono- togliendo la possibilità dei lavori socialmente utili, solo per citare un esempio. E’ una scelta miope che genererà solo insicurezza”. Durante la serata, verrà presentato il libro “Mimì capatosta” di Tiziana Barillà, sulla figura di Domenico Lucano, già sindaco di Riace. Al termine Aimetti e Del Torchio racconteranno “la nostra accoglienza”.
Federica Lucchini