“Per intercessione di sant’Antonio, il Signore benedica voi e vi dia salute e pace”. In questa preghiera, ripetuta centinaia e centinaia di volte dal parroco don Giuseppe Andreoli, ieri all’ingresso della chiesa di sant’Antonio, sta la chiave della partecipazione molto folta di fedeli con i loro animali alla tradizionale sagra attorno alla chiesetta di cui si hanno notizie fin dal 1400. Momento di grande animazione, contraddistinto da una una attesa ordinata e paziente. Tutti in fila, nessuno aveva fretta nell’affrontare quella lunga coda che partiva dall’inizio della contrada la Portaccia e proseguiva nella stretta via che conduceva al piccolo edificio religioso: ad accoglierli il sacerdote che per ognuno degli animali e per i bambini aveva gesti di grande affetto: anche per l’anatra Guendalina, per la capra Pasqualina, per Pierina, la pecora, per i criceti, i conigli e i tanti cani che sembravano nella loro tranquillità, percepire la particolarità del momento. Poi, esaurita la lunga fila, è stata la volta dei cavalli: trattenuti dapprima nel grande prato di fronte al municipio, poi cavalcati, fra la folla ammirata, sono giunti alla chiesetta. La sagra, organizzata dalla contrada “La Portaccia”, dagli “Amici di sant’Antonio”, con la parrocchia dei santi Alessandro e Tiburzio e con la collaborazione del gruppo Alpini e la Protezione Civile, ieri è dunque cominciata all’insegna della partecipazione festosa, durata per tutto il corso della giornata. All’apertivo insieme, alla possibilità di un pranzo da asporto, alle tante bancarelle all’insegna della festa, si sono unite nel pomeriggio, dopo il momento della preghiera e del bacio della reliquia, le tante proposte rivolte in particolare ai bambini. Dopo la premiazione dei presepi allestiti nella chiesa di san Nicone, il momento dell’attesa del falò e dei fuochi artificiali è stato molto atteso: è stato un gran filane, adeguato ad una sagra che si è svolta con i migliori crismi. Sagra che ha vissuto alla grande il valore del ritrovarsi assieme, del sentirsi comunità civile e religiosa, grazie alla fede e al valontariato. Così è stato accolto in modo festoso l’arrivo della filarmonica di Besozzo che, dopo il momento dello spettacolo pirotecnico, ha predisposto all’attesa del gran falò, prepatato nel prato antistante il municipio e in cui sono stati bruciati i fogli sui quali ognuno ha potuto scrivere il suo desiderio.
Federica Lucchini
Video Varesotto dal Web