Ieri in municipio lavoro proficuo attorno alla prossime azioni che interesseranno il fiume Bardello, che, con i suoi sette km di lunghezza, unisce il lago di Varese al lago Maggiore. Protagonisti i rappresentanti dei cinque comuni rivieraschi. “L’obiettivo -esordisce Gianluca Coghetto, assessore all’Urbanistica di Besozzo, comune capofila- è di sottoscrivere, entro la fine di marzo, il Contratto di Fiume, lo strumento di programmazione strategica per la valorizzazione delle acque e partire subito con azioni concrete. In questa seduta abbiamo definito il quadro conoscitivo, il documento strategico e il programma d’azione. Nell’immediato coinvolgeremo le associazioni locali, poiché più attori lo sottoscriveranno più questo strumento sarà aderente ed efficace per il fiume e le comunità che lo vivono”. “Un dato rilevante -sottolinea il vicesindaco di Gavirate Massimo Parola- oltre quello spiegato dal collega che vedrà il nostro comune attivarsi per rendere partecipi le associazioni sportive, di caccia, di pesca, la Canottieri ed altre realtà compresa la Protezione Civile, è l’accessibilità al fiume, resa possibile grazie ad percorsi pedonali. L’auspicio è la creazione di una pista ciclopedonale che possa favorire una maggiore conoscenza del corso del fiume”. “Un altro aspetto da non dimenticare è la valorizzazione delle strutture storiche che si trovano lungo il percorso o nelle sue adiacenze -spiega il sindaco Luciano Puggioni- Noi a Bardello abbiamo la storica ghiacciaia, che per tutto l’Ottocento e fino alla prima guerra mondiale rappresentò il punto di partenza di quintali di pesci, provenienti dalle acque del lago di Varese e da quello di Biandronno, verso molti mercati. Abbiamo una casamatta, costruita dai militari del Genio, ospitati nella caserma di Gavirate nel 1940, come difesa in caso di eventuale occupazione bellica. E’ importante altresì la valorizzazione faunistica dell’ambiente”. L’assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica di Cocquio Trevisago, Isacco Sandrinelli, pone l’attenzione sulla pulizia degli argini, dato importante in quanto, sottolinea, “l’aspetto centrale del percorso che stiamo intraprendendo è rappresentato dall’unione di due aree geografiche (il lago di Varese e il Maggiore), resa possibile dalla presenza del nostro fiume. Un sogno è la percorribilità delle sue acque”. “Nell’immediato -spiega Gaspare Ancona, assessore ai lavori pubblici di Brebbia- dobbiamo dedicarci alla prevenzione dei rischi, quali quelli delle esondazioni, ai fenomeni che corrodono le rive e alla eliminazione delle sterpaglie lungo le acque. In altre parole attenzione alla buona salute del fiume”. Sono ora attesi i nuovi attori che contribuiranno a realizzare un programma atteso.
Federica Lucchini