– La voce di Calogero Marrone, “Giusto fra le Nazioni”, responsabile dell’Ufficio anagrafe del comune di Varese, morto a Dachau per aver salvato molte vite umane, udita dall’alto del monumento ai caduti: ieri la cerimonia, in ricordo della guerra di Liberazione, organizzata dall’Anpi di Gavirate – Besozzo e dal Comune, dopo i discorsi di Laura De Bernardi e del consiglio comunale dei ragazzi, presieduto dal sindaco Greta Verlato, ha visto la partecipazione di alcuni attori della compagnia Duse, diretta da Silvia Sartori che hanno presentato un estratto del loro testo teatrale “Calogero Marrone, Giusto fra le Nazioni – Varese 1943-1945”, tratto dal libro di Franco Giannantoni e Ibio Paolucci. E’ stato un momento molto vissuto e scenografico. La bellezza del grande monumento ha fatto da sfondo alle scena in cui Marrone punta la pistola contro la guardia di frontiera che impedisce al figlio Salvatore e ad altri fuggiaschi di raggiungere la Svizzera. Lo spazio di fronte al monumento è diventato il fiume Tresa per gli attori Romano Maran, Milena Guida, Stefano Moreni, Francangelo Giannella ed altri, mentre le voci guida si alternavano nell’illustrare la scelta e il cammino di sofferenza di Marrone. Il monumento, nel 1927, era stato costruito in un punto di grande visibilità perché nessuno avesse a dimenticare i caduti: ed è significativo che da quella posizione ieri si sia diffusa la voce di Marrone, che ha pagato con la vita la libertà altrui. Valori questi sottolineati dal parroco, don Sergio Vegetti, e dal sindaco, Riccardo Del Torchio.
Federica Lucchini