Un “gentleman” australiano estimatore delle donne. Besozzo celebra Rod Dudley, nell’ambito della rassegna artistica “Besozzo in aria” e in occasione del cinquantesimo della sua permanenza in Italia, offrendo spazio alle sue sculture e pitture, in una coreografia che valorizzi il loro pregio: a partire dal prato antistante il municipio, dove statue bianche di figure femminili attirano lo sguardo di chi è al volante, o nel cortile di casa Cattaneo, in cui l’artista ha abitato, in un ambiente raccolto dalla visuale ampia, che dà l’opportunità di apprezzare la ricercatezza delle opere. Rod ha gli occhi del disincanto che sanno cogliere, con sfumature sottili e con freschezza, particolari che hanno in loro la gioia e la sorpresa della vita. Incontrarlo durante la mostra è un’opportunità e un arricchimento. In un italiano colorito la sua vita assume la connotazione pragmatica e nel contempo poetica dell’uomo che ha affrontato difficoltà nutrendosi del bello. Bellissimo il momento in cui racconta l’esperienza da cui è scaturita la cifra interpretativa di artista: durante l’infanzia la visione di donne che marciavano in una palestra: “Mi sembravano immense con favolose gambe incredibilmente lunghe, un’esperienza sensuale che non mi ha mai abbandonato e che trova rispondenza nelle mia sculture di donne alte”. Sorride orgoglioso quando ricorda le scuse che il governo australiano ha porto di recente “agli aborigeni, meravigliose creature”, la cui arte lo affascina.
Ha raggiunto l’Italia per studiare a Brera nella classe di Marino Marini, poi l’incontro con tanti artisti, Lucio Fontana, Enrico Baj, i cui insegnamenti hanno plasmato la sua arte, espressa in molte opere con il materiale per lui d’elezione, il cedro del Libano, le cui venature ricordano i totem del “bush” australiano. L’incontro con Sesto Calende e Besozzo è segnato da una figura fondamentale per la sua vita: la moglie Christina Connor. Molto pregnanti le parole che usa per definire la loro unione: “Una lunga avventura di comprensione e ammirazione reciproca, un processo che è ancora in corso, dopo quarant’anni di matrimonio”.
Se capita di salire sull’autobus che unisce Masnago a Besozzo è facile incontrarlo “curioso di conversare con nuovi amici”, prima di entrare in un luogo di cui lui è il “genius”: il suo studio nell’ex-cotonificio di Besozzo: “Ho 360 mq. di superficie che mi danno piena libertà, privacy e spazio per portare avanti diversi progetti contemporaneamente. Sul soffitto alto 6 m. ci sono decine di finestroni e quindi l’ambiente è immerso in una deliziosa luce soffusa. E’ impossibile riscaldarlo e a dicembre e gennaio è gelato, ma in questi mesi io sono a casa mia a Queenscliff in Australia”.
La mostra a Besozzo sta avendo un gran successo e continua nel prossimo week-end fino a martedì 2 giugno.
Federica Lucchini
Video di repertorio
“Arte, storia e cultura nei cortili di Besozzo” – 26 maggio 2013
In occasione della manifestazione organizzata dalla Pro Loco di Besozzo, l’artista australiano Rod Dudley ha esposto alcune delle sue creazioni nel cortile di Casa Contini.