“Definire la Pro Loco “espressione della passata amministrazione” vuol dire non avere capito nulla del nostro operato al servizio del paese, di tutto il paese, definito dal signor Salvatore Bracale da “Terzo Mondo””. La risposta del consiglio della Pro Loco “alle accuse e insinuazioni dell’ex vicesindaco circa il nostro operato e sulla gestione dell’associazione” non è tardata a venire. Premettendo che l’associazione è apolitica e apartitica e che tutti gli introiti derivanti dalle varie manifestazioni sono utilizzati e reinvestiti per le attrezzatura ed altri lavori documentabili “dobbiamo constatare come, a fronte dei nostri ripetuti tentativi di collaborare, Bracale abbia sempre rifiutato il dialogo tra l’amministrazione comunale e la Pro Loco, avendo sempre una visione distorta del nostro operato e tenendo un atteggiamento prevenuto nei nostri confronti. In questi ultimi quindici mesi (nda. dal cambio di amministrazione comunale) per noi è stato molto complicato poter operare in serenità. Ciò nonostante il nostro impegno non si è mai interrotto, salvo per le manifestazioni che sono state annullate per cause non imputabili all’associazione e ai suoi soci. Vogliamo ribadire l’assoluta indipendenza della Pro Loco da qualsiasi formazione di altra natura. A riguardo dei lavori di ristrutturazione/ampliamento della “casetta del lago”, eseguiti con i fondi della Provincia, destinati esclusivamente a tale scopo, essi sono stati eseguiti da imprese di fiducia locali, operanti sul territorio, con affidamento diretto, in quanto non prevista nessuna gara di appalto da parte della stessa Pro Loco, che è da configurarsi come un’associazione privata. “Sarebbe bastato un incontro – conclude il consiglio – per chiarire questi punti ed evitare uno sterile scontro che ha danneggiato tutti noi e la comunità intera; incontro che, purtroppo, con l’ex vicesindaco non c’è mai stato, e non per cattiva volontà, come attesta la collaborazione instaurata con altri componenti dell’amministrazione che, invece, ci hanno ascoltati, valutati e aiutati. Nel rispetto delle reciproche competenze ed autonomia operativa, è appena il caso di sottolineare come – se si ha davvero a cuore il proprio paese – è auspicabile che tutti i soggetti presenti riescano a collaborare attivamente e a condividere gli obiettivi utili per tutti. La Pro Loco, come dice il suo nome, è al servizio della comunità intera. I suoi volontari hanno il dovere di agire secondo le regole, ma hanno il diritto di essere ascoltati, se possibili aiutati a lavorare al meglio, in ogni caso rispettati. Non pensiamo affatto che Bardello sia un paese da “Terzo Mondo”, ma che la sua storia, le sue tradizioni e le persone che lo abitano meritino il massimo rispetto e tutto il nostro impegno. Ci auguriamo di poter continuare a svolgerlo in serenità, per il bene di tutti”
Federica Lucchini.