Dalla Prealpina…
Le tracce dell’antica chiesa medievale di sant’Eusebio, sepolte sotto la pavimentazione della chiesa del convento di Azzio, sono emerse in questi giorni durante lo scavo della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia diretti dalla dottoressa Barbara Grassi. La scoperta rientra nel considerevole intervento, finalizzato a risolvere il problema dell’umidità dell’intera struttura con un significativo lavoro sulle pavimentazioni interne per interrompere anche il deterioramento degli apparati lignei e delle opere d’arte. Intervento finanziato dalla parrocchia di Azzio, grazie al contributo della Fondazione Comunitaria del Varesotto e della Diocesi di Como con le risorse dell’otto per mille, e supportato dall’ente promotore, il comitato “Amici della chiesa del convento”, presieduto dal professore Alberto Scanni. L’attuale scavo è curato dall’architetto Roberto Mella Pariani della Archeo Studi di Bergamo. In questi giorni l’intervento è volto alla pulizia dettagliata delle strutture emerse, alcune delle quali sono riferite alla chiesa precedente l’attuale, eretta nel 1608. Sono riaffiorate anche tombe singole e a camera. Si tratta di una fase preliminare delle indagini. L’auspicio, in relazione alla disponibilità di fondi, è di poter lavorare in direzione delle strutture ancora più antiche. Gli interventi sugli apparati decorativi, sugli arredi saranno successivi.
La chiesa del convento dedicata a sant’Antonio ed Eusebio è il luogo dell’anima per molti fedeli della Valcuvia. Ispirata alla povertà francescana, conserva affreschi di particolare pregio, opera del pittore Giovanni Battista Ronchelli ed un altare degno di nota, oltre ad altri dipinti e statue che meritano una menzione.
Federica Lucchini