Il sale è uno degli elementi compositivi dell’installazione di Antonio Pizzolante in mostra da sabato 19 maggio dalle ore 17 nell’antica ghiacciaia risalente al XVIII secolo. C’è una stretta relazione con la struttura che la ospita: come questo spazio conservava gli alimenti, così il sale ha la stessa funzione. L’evento rientra nell’iniziativa “Open Studi Aperti”, organizzata dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e degli Ordini territoriali che vede coinvolti centinaia di studi di architettura aperti ai cittadini per avvicinarli alla figura di questi professionisti, operatori di tutela e di valorizzazione del paesaggio, del patrimonio artistico e culturale.
E ad Azzio c’è un luogo singolare -la ghiacciaia appunto- che mette in luce come l’opera di un architetto, Simone Fuso, abbia saputo recuperarla con un intervento conservativo e riqualificativo ad hoc. Lui ha ricavato il suo studio al piano superiore, in questo spazio probabilmente al servizio dell’attiguo convento francescano dei Padri Riformati. Sabato si assisterà ad un connubio tra i suoi progetti, foto, modelli architettonici e l’installazione dal titolo “Dimorasola” di Pizzolante che ha la finalità di entrare in empatia con il luogo. Lo dice il materiale scelto assieme al legno e al rame, lo dice il fatto che l’opera sia stata realizzata all’interno della stessa ghiacciaia. “Le mie opere in funzione degli luoghi circostanti: è questa la mia cifra interpretativa -afferma Pizzolante- Privilegio soluzioni archetipe, primarie, essenziali, intese a ritrovare nella memoria e nella centralità dell’uomo il ruolo dell’arte”. L’appuntamento di sabato sarà dunque un momento felice che apre le porte al pubblico tra architettura ed arte. Le opere resteranno in mostra fino al 30 giugno. La ghiacciaia si trova in via Vittorio Veneto n. 12.
Federica Lucchini
Il sentimento dello spazio – Architetture di Simone Fuso – Sculture di Antonio Pizzolante