Sprizzava energia da tutti i pori, ieri, Angelina Binda, 99 anni, ospite della RSA “Madonna della Croce” di Viggiù: le olimpiadi delle terza età, svolte sul lungolago nell’ambito del viaggio con l’Alzheimer Fest, l’hanno vista partecipe con la sua innata vivacità. E hanno costituito l’occasione per raccontare di sé, lei autrice prolifica di filastrocche, con la sue verve accattivante. “Sono nata sotto un cavolo a Viggiù il 19 anovembre 1920 -ha spiegato con orgoglio- Sì, è vero: già i miei nonni avevano un negozio di frutta e verdura in via Roma che i miei genitori e io abbiamo continuato a tenere aperto. Per 80 anni vi ho lavorato. Ho cominciato fin da bambina a portare i cesti di frutta a domicilio. Io sono la “Pumela”: così sono ancora conosciuta. Pronta ad essere gentile con chi sa esserlo con me, ma a dirne quattro a chi osa essere maleducato o a non agire bene”. Angelina ha praticato la solidarietà. Le viene un ricordo risalente al tempo di guerra, durante l’occupazione tedesca, quando con i suoi genitori ha ospitato a rischio e pericolo della loro vita un professore ebreo, conosciuto dal fratello a Milano durante gli studi. Viggiù era sul confine: con il contributo di una rete di solidarietà riuscì a farlo scappare in Svizzera e a salvargli la vita.
Federica Lucchini