Era giunto a Gavirate, per dipingere il murale che si ispirava a “L’ultimo bacio di Giulietta e Romeo” di Francesco Hayez sulla parte esterna della scuola primaria “Risorgimento”, “impregnato” di atmosfere leonardesche. Non tutti sapevano nei primi giorni dello scorso mese d’aprile che l’artista Andrea Ravo Mattoni, mentre lavorava con lo spray alla creazione dell’opera ottocentesca, era reduce da Amboise nella Loira, dove è sepolto Leonardo da Vinci, e dove aveva appena terminato cinque murales delle dimensioni di 3,5 metri per 2,5, ispirandosi alla tela di Francois – Guillaume Ménageot che rappresenta la morte del genio. In quei giorni fecondi a Gavirate il giovane artista, mentre viveva la gioia della creazione di fronte a molti gaviratesi che lo seguivano ammirati, sapeva che sarebbe tornato in Francia il 2 maggio, in occasione del cinquecentesimo della scomparsa di Leonardo. E sapeva che avrebbe incontrato i due Presidenti della Repubblica, Sergio Mattarella ed Emmanuel Macron, i quali all’interno della torre principale del castello avrebbero ammirato le sue opere poste vicino all’originale. E così è stato: ieri tra i tanti invitati, che assieme alle due autorità hanno reso omaggio alla tomba all’interno della chiesetta nel giardino, Andrea ha avuto l’onore di parlare con entrambi che si sono felicitati per il suo lavoro. “Macron, accompagnato dalla moglie, ha dimostrato di conoscere bene l’arte urbana -spiega- Entrambi si sono intrattenuti con me e si sono complimentati per il fatto che riesca a far rivivere l’arte classica con lo spray”. Per Andrea si aggiunge così un’altra soddisfazione alle tante avute che gli permettono di esplicitare quella vena artistica ereditata dal nonno Giovanni Italo, illustratore delle figurine Liebig, e dal padre Carlo, artista concettuale. Intanto a Gavirate continua ad essere ammirato il murale, la cui esecuzione rimarrà nel ricordo degli alunni e dei tanti gaviratesi che hanno avuto il privilegio di vederlo nascere.
Federica Lucchini
Su Varesenews
Andrea Ravo Mattoni incontra Macron e Mattarella