AMARE IL TERRITORIO E RISPETTARLO E’UNA BELLA DIMOSTRAZIONE DI CRISTIANESIMO
di felice magnani
Il pianeta su cui viviamo non è nostro, qualcuno deve averlo creato e donato perché ne facessimo buon uso, restituendolo ogni volta con la certezza di aver fatto tutto quello che era necessario per tener fede alla generosità del Padre fondatore. Sarà così? In certi casi qualche dubbio sorge spontaneo, soprattutto quando osserviamo con attenzione la realtà che incontriamo sul nostro cammino quasi ogni giorno, mentre passeggiamo, andiamo al lavoro o ci rechiamo a casa di parenti e amici. E’ nella quotidianità della natura umana che il “Laudato sì” di papa Francesco assume tutta la sua forza profetica, la sua conferma, la sua capacità di far comprendere appieno che il cristianesimo è vero cristianesimo quando si ricorda di essere figlio e non capo, comandante o sovrano, quando cammina di pari passo con una comunità che ha spesso bisogno di sentirsi appoggiata, amata, capita, accompagnata, sollecitata. Un cristianesimo attivo e propositivo, iperattivo, sempre pronto a manifestare i suoi progetti e le sue attività, un cristianesimo che cammina accanto all’uomo, chiedendogli ogni tanto come sta, come si sente, un cristianesimo che non si vergogna di sbagliare, che si apre a un dialogo con tutti, che apre sempre le braccia, ma che sa anche indirizzare con fermezza verso il bene, verso quelle cose che sono degne di essere vissute. Non un cristianesimo imposto o figlio di un assolutismo di natura pseudomonarchica, ma un cristianesimo che aiuta, inciampa, chiede scusa, chiede perdono, si avvicina, parla, abbraccia e conforta, che si fa parte integrante di un’esperienza che in molti casi coglie di sorpresa un po’ tutti, persino chi, forse, non l’avrebbe mai immaginato. E’ bello pensare che il cristianesimo sia come una grande e bellissima famiglia nella quale i ruoli rispecchiano una comune volontà, quella di operare per un bene che rivela la sua grandezza contaminando positivamente l’umanità, soprattutto quella di cui spesso si dimentica. Spesso qualcuno ha la sensazione che il cristianesimo sia una “setta” o una “loggia” o un “palcoscenico” per bravi attori o un “piccolo esercito” di fedelissimi, riducendone in tal modo l’ampiezza e lo sguardo, confinandolo in uno spazio perimetrale che non gli appartiene affatto, perché il cristianesimo è una straordinaria forma di civiltà che avvolge divinamente tutti, non lasciando mai fuori nessuno. Papa Francesco ce lo dimostra tutti i giorni, con la sua incommensurabile voglia di abbracciare il mondo e di farlo rispettare. Con lui quel mondo che a tratti appare così lontano, lo sentiamo più vicino, più vero, più attento, fuori da distinzioni di potere, lo sentiamo per quello che è, una grande famiglia che ha un estremo bisogno di maternità e di paternità. Fuori da schemi precostruiti, oltre pensieri coltivati da obbedienti benpensanti, l’amore di papa Francesco corre nella quotidianità delle cose, nell’amabile intreccio di umanità che si cerca per ritrovarsi, corre nella pura bellezza di una realtà di cui siamo figli ed eredi, con l’obbligo di restituirla come l’abbiamo trovata, arricchita di un’intelligenza umana che riconosce i suoi limiti e che si prodiga per chi, un giorno, dovrà assaporare, anche solo per pochissimo, l’estrema generosità di un Dio comunicatore di bellezza.
In concreto evitiamo quanto successo nei giorni scorsi a Orino
Varesenews
Ancora vandali alla baita di Orino, oltraggiato il Tricolore nel cuore del Campo dei Fiori
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