Quei vandali che hanno spaccato la scultura posizionata l’anno scorso sul lungolago a ricordo del momento comunitario finale dell’Alzheimer Fest con il loro gesto di disprezzo hanno ottento l’effetto contrario: dell’Alzheimer a Gavirate si continua a parlare. E alla grande, sia per il programma intenso di domenica 15 luglio al chiostro di Voltorre sia per la loro stupidità che ha fatto da cassa di risonanza ad un credo dei volontari che operano perché lo stigma venga abbattuto e possa costituire motivo di crescita per tutti. Dunque, alla faccia loro, per tutta la giornata di domani a partire dalle 9,30 fino alle 16,30 il chiostro diventerà un laboratorio creativo di arte, cucito, terra, musica, CreatTivamente per tutti e in particolare per gli anziani e gli ospiti delle Case di Riposo del territorio. Non mancherà il pranzo, in collaborazione con i volontari dell’oratorio di Voltorre, il ballo, la musica con i Bandaradan, il corto “il viaggio di Elena” e la firma della Carta di Gavirate, la dichiarazione di intenti nata dall’Alzheimer Fest dell’anno scorso, condivisa dal Presidente Emerito Giorgio Napolitano e approvata dal consiglio comunale di Gavirate. Il primo desiderio racchiude il programma: “Le persone con una forma di demenza siano riconosciute come persone, non solo (e sarebbe già molto) come malati. Non solo oggetti di cura, ma protagonisti di vita. Siano sostenute, o almeno lasciate liberamente vivere: mai ostacolate, legate, contenute, sedate, zittite, mortificate”.
Un programma che è divenuto un vessillo. Il deturpare un monumento è certo un fatto deprecabile, ma non ferma una “macchina” così organizzata. I vandali devono sapere che il macigno che loro hanno rovinato era stato posizionato nascosto da un muro di 600 mattoncini su ognuno dei quali era scritto “Abbattiamo l’Alzheimer”. Con una corda tutti assieme i presenti, durante l’inaugurazione, avevano fatto sì che la barriera cadesse. “Questo a simboleggiare che la malattia rimane -aveva spiegato l’artista non vedente Felice Tagliaferri- ma il muro dell’indifferenza va abbattuto”. Quando il masso verrà rimesso, bisognerebbe scrivere sul muro di mattoncini da abbattere: “Abbasso la stupidità”.
Federica Lucchini