Menta e Rosmarino

Per date gusto, sapore e profumo alla vita del paese

  • Comuni
    • Azzio
    • Besozzo
    • Caravate
    • Cazzago Brabbia
    • Cittiglio
    • Cocquio Trevisago
    • Cuvio
    • Gavirate
    • Gemonio
    • Laveno Mombello
    • Orino
    • Altri Comuni
  • Il Giornale
  • Arte
  • Chiesa
    • Don Hervè
Sei qui: Home / Comuni / Gavirate / Alcuni articoli di Federica Lucchini-Brebbia viabilità- Gavirate Don Maurizio- Gavirate Vergottini- Gavirate Martini

Alcuni articoli di Federica Lucchini-Brebbia viabilità- Gavirate Don Maurizio- Gavirate Vergottini- Gavirate Martini

 30 Agosto 2015 |  Pippo |  Lascia un commento |

BREBBIA VIABILITA’

Un nuovo progetto, in accordo con la Provincia, vede all’opera l’amministrazione comunale, per risolvere l’annoso problema del passaggio del traffico pesante per il paese. In particolare l’attenzione è rivolta alla via Mazzini, che rasenta il limite dell’emergenza, e “per la quale si è individuata una soluzione che dovrebbe risolvere definitivamente la delicata situazione legata alla sicurezza e ai blocchi del traffico”, spiega il sindaco Domenico Gioia. Il progetto è suddiviso in diverse fase: ai primi di settembre si comincerà con un monitoraggio dei flussi del traffico per avere a disposizione dati e indicazioni finalizzati ad una analisi e valutazione appropriata. “A ottobre – prosegue il primo cittadino – entreremo nella fase di sperimentazione della nuova ipotesi di viabilità su via Mazzini che comporta un senso unico per i mezzi pesanti in direzione di Bozza – Ghiggerrima. I Tir, che provengono dalle zone industriali di Monvalle – Leggiuno, saranno dirottati su via Pasubio e quindi sulla strada provinciale Ispra – Laveno (Sp.69). Completata la fase di sperimentazione (3 – 4 mesi), la soluzione diventerà definitiva. E’ un primo passo. Non è nostra intenzione penalizzare il passaggio dei mezzi articolati che contribuiscono allo sviluppo economico del territorio e alla sopravvivenza delle attività produttive insediate – termina Gioia – Responsabilmente, però, intendiamo affrontare un serissimo problema di sicurezza degli utenti della strada, in particolare ragazzi e anziani, e al contempo contenere quanto più possibile il conseguente inquinamento ambientale e acustico”.

Il primo cittadino non dimentica di sottolineare il costante confronto con la Provincia e con gli altri comuni per affrontare la problematica del traffico in un’ottica sovraccomunale approntando un piano del traffico territoriale. Brebbia, infatti, ha il grave problema della sicurezza legata in particolare al passaggio del traffico pesante: la ridotta calibratura delle strade, la mancanza di marciapiedi, l’indisciplina degli autisti comporta seri problemi a cui vanno aggiunti la manutenzione delle caditoie, la presenza di tombini letteralmente sfondati, il danneggiamento di edifici privati e dei pali semaforici dai mezzi pesanti in manovra.

Federica Lucchini

Gavirate don Maurizio

“Sono convinto che vi è un bene prezioso che andrà coltivato e custodito con cura: è il bene dell’unità e della comunione. Chiede la fatica di dedicare tempo ed energie all’incontro, al confronto, non per organizzare cosa “da fare” ma per costruire assieme la Chiesa che è una”. Con queste parole don Maurizio Cantù, attualmente vicario nella Comunità Pastorale “Maria Madre Immacolata” di Masnago e Varese, si presenta della Comunità Pastorale della SS. Trinità che comprende le parrocchie di Gavirate, Comerio, Oltrona e Voltorre della quale il 1° settembre verrà nominato responsabile. L’ingresso è stato gradualmente preparato già dal mese di giugno: il sacerdote ha incontrato i ragazzi dell’oratorio feriale, i membri della diaconia, il consiglio pastorale e la commissione per gli affari economici. E’ stato inoltre presentato alla Comunità nella chiesa di Gavirate. Durante la festa di Oltrona della “Madonna del Sacro Cuore di Gesù”, domenica 6 settembre alle ore 11, farà l’ingresso solenne come parroco della parrocchia dei santi Vitale e Agricola.

La domenica successiva alle ore 10,30 nella chiesa di san Giovanni a Gavirate verrà celebrata la messa di ringraziamento che costituirà l’occasione per salutare e ringraziare don Piero Visconti, parroco di Gavirate dal 2005, e ora nominato responsabile della parrocchia della Madonna dei Poveri e di san Zenone a Castano Primo. “Dio è passato nella mia vita attraverso i volti della persone incontrate, accolte, ascoltate, abbracciate – afferma don Piero nel suo saluto – E’ vero che il cambiamento opera sempre un distacco e un allontanamento. Non ci si vedrà più tutti i giorni aldilà di ogni intenzione. Ma è altrettanto vero che i rapporti permangono nella profondità della vita e quando qualche circostanza fa nascere la necessità, questi rapporti si risvegliano anche dopo decenni con la stessa vivacità e intensità e spontaneità che ora sembrano spegnersi per sempre. Un saluto e un ringraziamento perché questi anni assieme non sono stati davvero inutili, come non lo è ogni tempo visitato dal Signore. Grazie!”.

Federica Lucchini

 

GAVIRATE VERGOTTINI

Numerosi sono i varesini che hanno dato il loro contributo a questo libro partendo da Sua Eccellenza monsignor Franco Agnesi, vicario della zona della zona pastorale di Varese. A seguire monsignor Franco Carnevali, già prevosto di Gallarate, Tullio Cetrini, già teologo del seminario di Vengono e attualmente vicario parrocchiale di sant’Anna in Ceppine di Tradate, la Comunità monastica della Santissima Trinità di Demenza, Sua Eccellenza Giovanni Giudici, vescovo di Pavia, nato e cresciuto a Varese. A seguire Sua Eccellenza Piergiacomo Grampa, vescovo emerito di Lugano e il fratello don Giuseppe, parroco a Milano, entrambi nativi di Busto Arsizio, monsignor Peppino Maffi, già rettore del seminario di Vengono e residente alla Villa Sacro Cuore di Gazzada, il senatore Mario Monti, monsignor Giuseppe Scotti, già direttore del “Luce” di Varese, il curatore della raccolta Marco Vergottini e infine Roberto Vignolo, teologo di Lodi, ma vissuto negli anni giovanili a Varese.

Federica Lucchini

GAVIRATE MARTINI

 

– Nel terzo anniversario della morte del biblista gesuita, per ventidue anni Arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini, avvenuta il 31 agosto 2012 a Gallarate, centoundici amici e amiche si sono riuniti per ricordarlo, onorarlo e farlo rivivere in chiave personale offrendo “la straordinarietà di questo uomo di Chiesa e di confine – di confine per tutti”, come è stato detto, che ha riscosso interesse e attenzione nel mondo laico, come nessuna altra personalità del mondo cattolico. A “convocarli” è stato un anno fa il teologo gaviratese Marco Vergottini, che ha dato l’input a questo viaggio nella memoria e nella riconoscenza che è possibile apprezzare ora nelle librerie di tutta Italia. “Martini e noi – I ritratti inediti di un grande protagonista del Novecento” è il titolo del volume, pubblicato da Piemme. Come autori sono stati scelti in copertina nomi significativi come Bianchi, Cacciari, Cazzullo, De Bortoli, Giorello, Lerner, Mancuso, Marino, Ravasi, Zagrebelsky e altri. “Un libro che – afferma Vergottini – si legge come un romanzo, con la raccomandazione di assaporare a piccoli sorsi i centoundici titoli, gli incipit martiniani e gli altrettanti ritratti personali. E chissà che ciascun lettore non finirà per coltivare il desiderio di scrivere in cuor suo il “mio Martini”.

E’ interessante sapere da Vergottini, milanese, ma residente a Gavirate da più di trent’anni, come sono nate queste 370 pagine. Dal 1984 al 2002, segretario del Consiglio Pastorale diocesano, che sotto l’episcopato di Martini ha raggiunto ben cento sessioni, ha avuto l’opportunità di stringere dapprima con l’Arcivescovo, poi con padre Carlo Maria un rapporto stretto che si è ulteriormente intensificato con la malattia ed è sfociato in due libri, curati dallo stesso Vergottini “Affinché la parola corra – I “Verbi” di Martini (ITL Centro Ambrosiano) pubblicato nel 2007 in occasione degli ottant’anni, e nel 2008 “Paolo VI, uomo spirituale” (Edizione Studium) che raccoglie gli scritti di Martini sul Pontefice. “Vi aveva aggiunto un inedito, in cui parlava della morte come “duro calle” – ricorda Vergottini – Non potrò mai dimenticare la sua ultima uscita pubblica per la presentazione del libro al San Fedele a Milano. Gli ero seduto vicino in quel momento che lui definì “una fornace di emozioni” vedendo tanti tanti volti che lui conosceva. E’ difficile descrivere l’applauso finale, fragoroso. L’ultimo abbraccio di Milano”. Nella carrellata di incontri con Martini che copre quasi trent’anni, Marco pone l’accento sui pranzi durante le sessione del Consiglio Pastorale a Villa Cagnola di Gazzada o al Sacro Cuore di Triuggio, quando l’Arcivescovo voleva che si sedesse accanto per parlare della Bibbia o di teologia, o quelli a Galloro, e quelli più squisitamente all’insegna dell’affetto e della riconoscenza a Gallarate negli anni più duri della malattia. “Uscivo da questi incontri sempre più arricchito”, afferma. Conserva preziosi tutti i libri autografati. L’ultima firma rappresenta una croce e le iniziali CMM, scritte con mano tremolante. E’ quella più cara, perché Vergottini sa la fatica che gli è costata.

Nella storia di questo nuovo libro c’è un’altra firma particolare che è stata apposta come un intarsio bizantino attorno allo scritto inviato a Marco: è quella, inaspettata, del Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, che ha voluto inviare il suo contributo in omaggio all’amicizia che lo legava a Martini. Inizialmente Vergottini, quando un anno fa a Madonna di Campiglio aveva ideato questo percorso, aveva pensato ad ottant’otto testimonianze ed aveva fissato il termine massimo per la consegna al 31 gennaio scorso. Ma così non è stato. Si è dovuto attendere fino a maggio perché a mano a mano aumentavano gli amici e le amiche che volevano ricordarlo. I rapporti con l’editor Roberta Russo sono stati dialettici: la responsabile avrebbe voluto togliere contributi e lasciare quelli dai nomi più mediatici. “Non ho voluto – spiega Vergottini – ci sono persone nascoste che hanno avuto rapporti intensi con Martini, come suor Vincenza che l’ha conosciuto negli anni Settanta e l’ha accompagnato fino alla morte. Una testimonianza estremamente preziosa”. Il libro è articolato in sei ariose “stanze” che raggruppano “l’intellettuale e la città”, “il credente e la vita spirituale”, “il biblista e Gerusalemme”, “il vescovo e la città”, “l’uomo del dialogo e ecumenico e interreligioso”, “il comunicatore e i media”. La lettura del testo si raccomanda anche soltanto per la scelta di sfogliare una dopo l’altra le pagine, così da gustare il sapore fragrante dei titoli. “Al termine della raccolta – conclude Vergottini – ho scoperto un mosaico di cui conoscevo solo alcune tessere. Sono rimasto senza parole per la poliedricità di Martini. Dopo la lettura sarà una figura nuova anche per gli intimi. Perché Martini era di tutti”.

Federica Lucchini

 

 

 

 

 

Cerca nel sito

  • Home
  • Contatti
  • Redazione
  • Privicy
  • Accedi

© Copyright 2013 - 2021 · Menta e rosmarino

Our Spring Sale Has Started

You can see how this popup was set up in our step-by-step guide: https://wppopupmaker.com/guides/auto-opening-announcement-popups/