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Alcuni articoli di Federica Lucchini

 20 Aprile 2015 |  Pippo |  Lascia un commento |

BESOZZO ARTICOLO RIZZI

Un articolo seguendo i toni alla Matteo Salvini è quello scritto da Fabio Rizzi, presidente della Commissione Sanità della Regione, ed ex sindaco di Besozzo, sul notiziario della sezione delle Lega Nord della cittadina “il Besozzese”, in distribuzione in questi giorni. Il titolo “Il Paese all’incontrario” introduce a righe di fuoco contro l’Europa e il governo Renzi, mai citato con il suo vero nome, ma come “Mister Selfie Bimbominchia”. Scottanti i temi trattati, in un Paese “dove tutto ciò che accade quotidianamente sembra avere la regia di un oscuro folle, uno schizofrenico scompensato che negli intervalli liberi pare quasi diabolicamente pensare ad un proselitismo patologico, ad un reclutamento di anime rese scientemente bipolari, messe quotidianamente di fronte all’evidenza di scelte e determinazioni innaturali. Non pensiamo solamente ai macrotemi politici – continua lo scritto di Rizzi – dall’Europa che ci massacra e noi che replichiamo genuflettendoci alla Troika, all’immigrazione selvaggia, che toglie risorse ai nostri Cittadini, e noi che non solo li respingiamo, ma addirittura andiamo a prenderli appena salpati, per poterli ospitare negli alberghi a quattro stelle e dargli la paghetta giornaliera per le sigarette”. I toni si alzano ulteriormente parlando dei due Marò tenuti “illegalmente nelle galere indiane, mentre noi siamo il primo Paese al mondo ad importare Amianto dall’India malgrado in Italia sia vietato dal 1992. Però Mister Selfie Bimbominchia ci ha detto che mandava una delle sue bambole di punta a fare il Ministro degli Esteri europeo proprio per riportarli a casa al volo”. Poi l’attenzione è rivolta “alle deliranti notizie degli ultimi giorni: ci sarebbe da sbellicarsi, se non ci fossero risvolti drammatici con cadaveri disseminati: il Marocchino clandestino ubriaco che ha massacrato a bottigliate il ragazzo di Terni era già stato espulso perché comprovato essere un delinquente, rientrato tranquillamente nel nostro ex Bel Paese, invece di essere impalato sulla pubblica piazza, andrà a incrementare l’affollamento delle carceri, ma per poco tempo, perché gli daranno l’attenuante (non l’aggravante) di aver agito sotto gli effetti dell’alcool e fino al prossimo “indulto” o “svuotacarceri”.

“E’ vergognoso che un uomo delle istituzioni, come il Consigliere regionale Fabio Rizzi si rivolga con toni offensivi e denigratori nei confronti del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e di altre figure istituzionali che rappresentano il nostro Paese – afferma Samuele Astuti – In Italia per troppo tempo la politica ha deciso di rimandare e delegare ad altri scelte necessarie per il nostro Paese. Probabilmente il Consigliere Rizzi, vedendo che il Governo Renzi sta concretizzando le riforme più urgenti per il nostro Paese, si sente frustrato nel rendersi conto che la politica è in grado di decidere e portare a casa risultati concreti per i cittadini, non come è successo a lui che ha lasciato, al termine del suo mandato, la comunità di Besozzo in ginocchio. Noi pensiamo alle cose concrete e otteniamo risultati. Oggi – conclude – si sta giocando una partita tra chi investe tutto sulla paura, sul disfattismo, sull’insulto diffamatorio, e chi crede nella speranza e nella convinzione che il Paese ha tutte le risorse per farcela: si tratta, come ha affermato il Presidente Renzi di decidere da che parte stare nel “grande derby tra quelli che godono nel fare l’elenco dei problemi e quelli che godono un po’ meno e che cercano di risolverli”.

Federica Lucchini

BREGANO ZOCCHI

C’era il “suo” gonfalone a salutarlo per l’ultima volta accanto all’altare del santuario di Santa Maria, quel luogo che è il simbolo della comunità di Bregano. E c’era tanta gente a testimoniare la gratitudine e la riconoscenza al sindaco che per ben ventiquattro anni, ininterrottamente, dal 1975 al 1999, ha guidato il paese. Giuseppe Zocchi, 74 anni, ha sempre amato il suo luogo natale e ha investito molto delle sue energie perché avesse tutti i servizi di cui abbisognava. Merita un ricordo affettuoso che lo ricorda nei momenti significativi di un lungo percorso costellato di tanti risultati raggiunti: la rete fognaria, il depuratore, l’acquedotto in rete con Bardello e Biandronno. Per citare gli essenziali. C’è un’immagine che sintetizza la qualità del suo impegno: il giorno in cui – si era nel 1994 – guidò il gruppo di genitori e di mamme fuori dal Provveditorato con striscioni che testimoniavano la contrarietà di tutto il paese alla chiusura della scuola elementare. E lottò fin quando poté perché fosse tenuta aperta: era il primo a capire che piano piano, senza scuola, il paese avrebbe perso un pilastro importante della comunità. Il suo viso era raggiante il giorno in cui Sergio Marvelli, presidente del consiglio regionale, venne ad inaugurare il monumento ai caduti, all’esterno del cimitero, in cima alla collina di santa Maria. E quando suonava la filarmonica di Biandronno, Bardello, Bregano, lui era in prima fila, come lo era stato per il 90° del Circolo. Il Peppino c’era per tutti, il sabato, la domenica quando tornava dal suo lavoro in Friuli dove era perito industriale presso la Zanussi. Venivano a casa i suoi concittadini e lui apriva la porta a tutti, non c’erano orari. Aveva cominciato la sua attività alla I.R.E. per concluderla a Brescia. L’ultimo suo atto pubblico è stata l’inaugurazione del gonfalone, che aveva tanto voluto (vent’anni prima era partita la richiesta), di fronte al palazzo municipale, da lui ristrutturato, incorporandovi le scuole. Rappresenta l’antica rocca medievale e tre farfalle a ricordo della produzione di bachi da seta. Era stato un momento molto commovente vissuto alla presenza di tante autorità e cittadini. Molti dei quali, dopo sedici anni dalla fine del suo mandato, lo hanno applaudito per l’ultima volta.

Federica Lucchini

COMERIO CONSIGLIO RAGAZZI

“Un esercizio di cittadinanza attiva vissuto nell’assunzione di responsabilità, nel mettersi a disposizione degli altri e nel confronto leale. Un’opportunità di crescita che ha visto i ragazzi interagire fattivamente con l’amministrazione comunale”. Le parole del dirigente scolastico Claudia Brochetta hanno aperto la seduta di insediamento del nuovo consiglio comunale dei ragazzi che si è tenuto all’interno del Centro Civico alla presenza di amministratori di Comerio, Barasso, Luvinate, di molti genitori e della filarmonica che ha eseguito l’inno nazionale ed europeo. E’ stato un incontro molto vissuto grazie alla preparazione dei ragazzi coordinati dalle professoresse Tiziana Di Lorenzo e Oliva. Il saluto del sindaco uscente, Laura Giudici, è stato all’insegna della maturità raggiunta in questi due anni, grazie all’esperienza svolta all’interno del consiglio: “Ci penso da un sacco di tempo a questo discorso – ha esordito – ma non mi arrivava mai quello giusto, quello che diceva ciò che ho effettivamente provato in questo biennio. Voglio dirvi che sono riuscita ad amare gli altri. Ho sentito l’energia, la passione che sprigionava il nostro gruppo nel lavorare all’insegna della fratellanza e della solidarietà. Grazie a questa esperienza, che lascio a malincuore, sono cresciuta”. Lo spoglio delle schede per l’elezione del nuovo sindaco è stato effettuato dall’ex assessore Renata Guasco, che ha fortemente voluto l’istituzione del consiglio dei ragazzi, in quanto, ha spiegato, “dà l’opportunità di inserire i ragazzi nel tessuto sociale del paese ed è un esercizio di eccezionale democrazia”. Nuovo sindaco è Martina Belli che ha nominato suo vice Pietro Torri. Il consiglio risulta inoltre formato da Caterina Lorenti, Carolina Gamberoni, Maria Sole Caselli, Lorenzo Caravati, Giulia Albini, Tommaso Avigni, Leonardo Prina, Michele Caselli, Giulia Rota, Giacomo Piemontese ed Elisa Vanotti. “Che il vostro sia un lavoro di squadra perché i vostri suggerimenti sono molto positivi per l’amministrazione che presiedo”, ha detto il sindaco di Comerio Silvio Aimetti, che era seduto accanto all’assessore al bilancio Gianluca Fidanza, al vicesindaco di Barasso, Mariella Macchi e a quello di Luvinate, Lucia Cattaneo. Al termine l’associazione genitori ha offerto un rinfresco.

Federica Lucchini

 

BESOZZO BRUNELLA

“Si tratta di scelte diverse, rispettabili, ma non di alternative”. Fausto Emilio Brunella ex sindaco di Besozzo, venerdì scorso in sala mostre durante l’incontro tenuto con Fabio Rizzi, presidente della Commissione Sanità della Regione e a sua volta ex primo cittadino, ha posto l’accento, come attuale consigliere di minoranza della Lega Nord, sul progetto del parcheggio di via De Amicis che, secondo l’odierna amministrazione comunale, presieduta da Riccardo Del Torchio, “assolve (anzi migliora) le finalità e gli obiettivi contenuti nel progetto del “Cios”, cioè del parcheggio che si sarebbe dovuto realizzare di fronte al municipio da parte della precedente amministrazione leghista. I costi dei due parcheggi sono diversi: il primo prevede una spesa di 472mila euro per 62 posti auto, il secondo 1.250mila euro per 75 posti. “Il parcheggio al Cios avrebbe risolto il disordine provocato dalle auto nel centro storico anche e soprattutto nelle ore di punta; l’alternativa non assolve affatto i contenuti del progetto iniziale e soprattutto non li migliora: Si tratta di una cosa completamente diversa”. Brunella ha sottolineato che, mentre il Cios è di proprietà comunale, l’area di via De Amicis è per ora proprietà privata. Di conseguenza va acquistata. Si perde così il contributo statale di 260mila euro destinato al primo parcheggio. Tale finanziamento non può essere utilizzato per altra destinazione. “Il sindaco – ha ripreso – con una lettera priva di numero di protocollo del Comune e indirizzata a mezzo posta elettronica ha chiesto al Presidente del Consiglio di poter destinare il contributo ad un’altra opera analoga, identificata in via De Amicis. Sono curioso di vedere come il dottor Matteo Renzi, pur dotato di una invidiabile creatività politico-amministrativa, saprà modificare, da solo, una legge votata dal Parlamento. In caso contrario, perderemmo un contributo e il parcheggio di via De Amicis non verrà realizzato oppure avrà un ulteriore onere a carico dello comune”. Brunella ha toccato altri temi, fra cui l’attuale progetto per la manutenzione della caserma dei carabinieri, più economico rispetto al precedente che avrebbe però garantito la presenza di un numero maggiore di militari “utilissimi per una maggiore sicurezza”.

Federica Lucchini

 

 

 

 

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