– A partire da sabato 31 gennaio fino all’8 febbraio la chiesa di sant’Imerio, luogo di grande valore archeologico e artistico, costituirà la scenografia di momenti religiosi e culturali di grande portata, grazie all’organizzazione della parrocchia di san Michele Arcangelo e dell’Associazione Olivicoltori varesini dell’olio d’oliva di sant’Imerio. C’è una frase, nella lettera-invito di monsignor Gilberto Donnini, che dà la dimensione della dedizione dei volontari: “L”Associazione mostra e offre l’olio prodotto in questa stagione, che non è sta particolarmente propizia per tutta l’Italia, ma lo è stata in misura minore per il gruppo, date le cure e le precauzioni dei volontari”. E’ la loro passione, abbinata a quella della parrocchia, che ha generato un programma con diversi momenti di punta, significativi dal punto di vista storico-religioso. In particolare mercoledì 4 febbraio, giorno della festa del santo, si vivranno celebrazioni in memoria anche del suo compagno di martirio, Gemolo. Alle ore 11 nella badia di Ganna ci sarà la messa con la partecipazione della comunità di Bosto. Alle 15,30 si rivivrà una processione di origine medievale quando i fedeli, guidati da monsignor Donnini, da san Vittore partiranno alla volta di sant’Imerio. “Si tratta – spiega il presidente dell’associazione, Enrico Marocchi – della riproposizione di una celebrazione antica. In un documento notarile risalente al 24 febbraio 1417 un signore, Pietrolo da Zubiano, infatti, lasciò vigne e soldi perché si continuasse questo momento, in onore di san Imerio. Col passare dei secoli l’usanza è stata dimenticata e ora noi desideriamo che ritorni in auge”. Per meglio delineare la figura dei due santi, pellegrini di Dio, don Enrico De Capitani, residente a Bosto, e don Mario Galmarini, priore della Badia, interverranno sul tema, a conclusione del quale verrà celebrata da monsignor Donnini una messa che vedrà la benedizione con le reliquie.
Le iniziative partono già da sabato 31 gennaio nella chiesa parrocchiale con un concerto d’organo del maestro Andrea Gottardello che suonerà musiche di Bach, Stanley e autori dell’Ottocento italiano. Domenica 1° febbraio alle ore 10,30 don Pietro Giola inaugurerà la mostra di icone “Tra passato e presente” con esposizioni settecentesche, ottocentesche e moderne della iconografa Monica Niada. Il momento sarà seguito da una messa e alle 16 dal momento culturale, tenuto dal dottor Pino Terzaroli e dal prof. Renzo Talamona, su “La chiesa di s. Imerio dalle sue origini longobarde al Gotico internazionale”. Significativa la presenza di pannelli realizzati dagli alunni della scuola Manfredini sulla vita dei due santi. Il programma prevede altri momenti la domenica successiva con la benedizione dell’olio e la marcia del pellegrino dal monte Bernasco alla chiesa di sant’Imerio. Federica Lucchini
BESOZZO AUSER
Le più belle immagini del cielo profondo. E’ una proposta interessante quella che offre Auser Besozzo Insieme, con il patrocinio del comune, per venerdì 6 febbraio alle ore 21 nella Sala Lettura e nel prato antistante il municipio. Si tratterà di una conferenza e dell’osservazione diretta delle stelle sopra Besozzo con il telescopio a cura della Società Astronomica “Schiaparelli” di Varese. E’ richiesto un contributo libero ed un abbigliamento adeguato al rigore notturno.
L’Auser, che fin dal 2008 è un motore culturale a Besozzo, inaugura con questa proposta l’attuale semestre nell’ottica dell’educazione permanente per adulti e anziani, che si è prefissa fin dalla sua nascita. Gli incontri sono sempre all’insegna di contenuti “intriganti”. Un esempio: il 27 febbraio sarà la volta di Giorgio Bloisi che ha raggiunto Auschwitz in bicicletta. Le tematiche affrontate sono molto varie e spaziano dalla scienza e dalla storia, dalla letteratura all’arte, dalla medicina all’educazione civica e molto altro ancora, come illustra il calendario semestrale. La collaborazione con altre realtà operanti sul territorio è una costante, come lo è l’attività del gruppo lettura, molto attivo, che promuove la lettura di un libro al mese e lo commenta in un incontro pubblico. Tutti i commenti sono pubblicati nell’apposita sezione del sito Auser Besozzo Insieme e rappresentano un’interessante rassegna di testi di narrativa, una sorta di invito alla lettura. Non sono da dimenticare i corsi, tenuti regolarmente. Le risorse economiche del gruppo sono costituite esclusivamente dalle tessere e dalle donazioni, non disponendo di sponsor, né di contributi statali.
Federica Lucchini CAZZAGO RESTAURO BARCA
Sono stati i bambini, con il loro entusiasmo, a proporre il restauro di quella che nella loro fantasia avevano scambiato per “una balena spiaggiata”. Nel maggio dell’anno scorso con le loro insegnanti durante una passeggiata avevano visto per la prima volta la grande barca che da anni giaceva rovesciata nel bosco, ormai rovinata dal tempo: era l’ultimo rierùn, servito per la pesca collettiva dagli anni Venti ai Sessanta sul lago di Varese. “Possiamo salvarla?”, era stata la loro richiesta, accolta subito da un gruppo di volontari e dal sindaco Emilio Magni. Tra il dire e il fare è passato un brevissimo periodo, come è nello stile di chi crede in un progetto, e le ferite della barca, grazie alle cure, si stanno rimarginando. Quando questa bella storia sarà conclusa (si presume per giugno, prima della fine della scuola) il rierùn troverà posto nel luogo più consono: in quel polo museale nel “lago di piazza”, accanto alla casetta dei pescatori, la fontana e poco distante dalle tre ghiacciaie. Diventerà il simbolo, l’emblema di generazioni che si incontrano, com’era in passato, attorno al lago che ha dato vita alle comunità rivierasche.
Il sabato pomeriggio in uno spazio riparato delle scuole elementari fervono i lavori attorno alla grande barca, che risponde al nome di San Pietro, lunga 9,20 metri, costruita negli anni Venti, in legno d’abete, sul lago di Como. Appartenuta alla Cooperativa Pescatori, quando la pesca collettiva è stata interrotta a seguito delle vicissitudini del nostro lago, giaceva inoperosa nell’area attorno alla sede, fino a quando un cazzaghese “doc” l’ha acquistata, occupandosene. Ma è stato un temporale violento che ha rotto la corda che teneva legata la poppa ad un ceppo e i ripetuti urti l’hanno danneggiata irreparabilmente. Dopo il lungo “sonno” nel bosco, il risveglio e ora le cure di mani amorevoli. Sa proprio di passione quell’attività che si svolge attorno alla barca: già rifatte cinque centine, mentre sette, vecchie, sono ancora al loro posto, sistemato bene il fondo, ora l’attenzione è rivolta ai fianchi. Gli scalmi, in ferro, verranno sostituiti con altri in legno, come erano nelle foto d’epoca. Come pure i remi: quelli attuali sono formati da una pala raggiata e da un manico. Quelli che saranno pronti a giugno saranno costituiti da un pezzo solo, sempre in abete.
La scuola elementare a Cazzago non chiude il sabato pomeriggio: è una fucina operosa di gente che crede nell’importanza delle proprie radici e di quanto “il futuro abbia un cuore antico”.
Federica Lucchini BARDELLO MINORANZA
“Siamo preoccupati per l’impatto economico che l’ampliamento della fascia oraria di divieto di passaggio del mezzi pesanti in via Piave potrà avere sulle attività industriali di Bardello che rischiano di perdere clienti e potenziali clienti nella direzioni di Bregano, Malgesso e Biandronno”. Esordisce così Damiano Cecchinato, capogruppo di minoranza di “Uniti per Bardello”, in un intervento che mira anche a sottolineare la scarsa trasparenza dell’amministrazione, guidata da Egidio Calvi. “Siamo rammaricati del fatto di non essere stati invitati a discutere di questa scelta – riprende – Soprattutto siamo sorpresi che i rappresentanti delle attività commerciali e degli autotrasportatori non siano stati interpellati prima di procedere con la delibera e l’ordinanza esecutiva”. Circa la nuova viabilità che si prospetta con l’apertura al doppio senso in via Roma “non abbiamo alcun commento al riguardo, in quanto non essendoci atti ufficiali, quali delibere o ordinanze, non riteniamo utile perderci in chiacchiere su un argomento così delicato. Ad oggi, se n’è parlato di più di quello che è stato fatto. Quando ci saranno atti ufficiali, se saremo chiamati a discuterne, ne discuteremo, altrimenti chiederemo i chiarimenti del caso”. Cecchinato sottolinea che il suo gruppo si è sempre reso disponibile a collaborare con un’opposizione responsabile, venendo i suoi componenti da esperienze nelle associazioni del paese, nella scuola e nel comune, ma l’attuale amministrazione ha disatteso la promessa da lei fatta di utilizzare lo strumento della riunione dei capigruppo per discutere le scelte da attuare.
Federica Lucchini
BIANDRONNO DISCARICA
La presenza di una discarica incontrollata di notevoli dimensioni. In seguito alla denuncia di un cittadino, il sindaco Sandra Scorletti e i consigliere comunale delegato Pietro Parola intendono aprire una procedura speciale in quanto “è apparso subito evidente che da anni in quel luogo venivano scaricati e bruciati rifiuti di ogni genere”. Infatti l’ufficio tecnico ha già predisposto una relazione in cui emerge che i rifiuti depositati sono da quantificare in mc 800, consistenti in materiale di demolizione, eternit, amianto inerte proveniente da lavorazioni edilizie. Sul luogo sono evidenti tracce di roghi. “La procedura speciale – spiegano i due amministratori – consiste nel censire il luogo nel piano provinciale gestione dei rifiuti, come discarica incontrollata. In seguito nel procedere alla individuazione del proprietario che, anche se risultasse estraneo ai fatti, va coinvolto e responsabilizzato, poiché è parte in causa. Infine valutare la procedura del sequestro dell’area e prevedere la bonifica del sito. Ora sorge spontanea una domanda: “Come è potuto accedere che una parte del territorio sia stata utilizzata per tanti anni impunemente come discarica di rifiuti speciali? L’abbandono, lo scarico, il deposito incontrollato di rifiuti speciali è un reato e la repressione dei reati ambientali è un aspetto che riguarda la Polizia Giudiziaria. Per questo motivo – continuano – le notizie in nostro possesso sono state inviate all’arma dei Carabinieri e alla Polizia Locale che hanno il compito di indagare per scoprire i colpevoli. La vigilanza sul territorio i tutti i suoi aspetti è una priorità per questa amministrazione che intende fare la propria parte senza remore. Per questo invita tutti i cittadini a continuare a prestare la massima attenzione”.
Sei mesi fa, all’insediamento della nuova amministrazione un cittadino ha segnalato, in una lettera indirizzata al comune – reo, secondo lo scrivente, di non essere sufficientemente attento alla problematica – di aver rinvenuto una quantità notevole di rifiuti abbandonati nei boschi di Biandronno. La risposta del primo cittadino è sintetizzata in questa espressione: “Biandronno non diventerà una terra dei fuochi” ed ha lanciato un appello a tutti i cittadini, perché non lasciassero solo il comune a combattere. “Per arginare questo fenomeno – ha spiegato il sindaco – è necessario che tutti riconoscano la gravità morale, oltre che economica di atteggiamenti come questi”. Positiva e partecipe è stata la risposta dei cittadini: in questi mesi numerosi sono stati gli interventi di recupero di rifiuti abbandonati. Oggi la situazione appare migliorata. “Il lavoro del personale comunale, dei volontari ed una maggiore attenzione da parte dei cittadini – termina Parola – stanno producendo i primi risultati positivi. Le segnalazioni sono aumentate e sono accompagnate talvolta dai nomi degli autori dell’abbandono dei rifiuti”.
Federica Lucchini