GAVIRATE TETTO CHIESA
Dureranno ancora un mese e mezzo – tempo permettendo – i lavori di rifacimento del tetto della chiesa parrocchiale di san Giovanni Evangelista. L’intervento, iniziato ai primi di dicembre, con la posa delle strutture di sicurezza e delle linee salvavita, prevede anche l’impermeabilizzazione della copertura. E’ stato necessario realizzarlo per evitare che le infiltrazioni continuino a rovinare gli stucchi e gli affreschi, restaurati nel 2003 dal parroco, don Mario Novati. Infatti, l’immagine di san Giorgio – questo è solo un esempio – nella navata di destra sta divenendo pressoché illeggibile, mentre parte della decorazione, che circonda la raffigurazione, è caduta. Così è anche per altre effigi. A colpo d’occhio, appena entrati nella chiesa, ci si rende conto del danno che hanno creato le infiltrazioni, occupando già una parte abbastanza estesa del soffitto. Se ne rendono conto anche i fedeli, alla mattina, quando gli stucchi che si sfarinano depositano la polvere sulle panche. La spesa prevista è di 180mila euro. “Siamo grati del contributo di 50mila euro da parte della Conferenza Episcopale Italiana – afferma il parroco, don Piero Visconti – perché questa attenzione ci dà modo di sperimentare che la Chiesa si interessa alle necessità concrete di una piccola comunità. Sommando i fondi che la parrocchia ha a disposizione, ottantamila euro si stanno raccogliendo. Abbiamo già sperimentato, infatti, in altre occasioni, che la comunità di Gavirate, come segno della propria religiosità e identità, ha aiutato concretamente. Già tanti segni denotano la premura dei fedeli. Si può, quindi, ragionevolmente sperare. Grandi iniziative non ne organizzeremo. Auspico che la sensibilità comunitaria sia così matura da non sentirci penalizzati. E’ un lavoro che tocca a noi e per far sì che abbia una durata nel tempo sono stati scelti materiali che diano una garanzia. In un secondo tempo – termina il sacerdote – ci dedicheremo all’intervento, di minor entità, del rifacimento delle parti danneggiate all’interno della chiesa”. Federica Lucchini
Malgesso scuole elementare
Una scuola in crescita che vede la collaborazione del comune e dei genitori, attenti alle esigenze degli alunni e degli insegnanti. E’ una bella esperienza quella che si vive attorno alle elementari “Alessandro Manzoni”, mirata a risolvere una “difficoltà”, scaturita proprio dall’efficienza della scuola. Una classe prima in più rispetto al trend tradizionale aveva uno spazio inadeguato. Non avendo alternativa, si era dovuta utilizzare una collocazione provvisoria all’interno dell’aula informatica. “In accordo con il dirigente scolastico Riccardo Jelmini e il Provveditore – spiega il sindaco Giuseppe Iocca – ci siamo fatti carico di risolvere questa spiacevole condizione, trasferendo l’aula di informatica, con relativo impianto elettrico e impianto dati, in un’aula di dimensioni ridotte, ma che comunque permetterà il regolare svolgimento dell’attività didattica. In questo modo i bambini potranno usufruire, per tutti i prossimi cinque anni, di un’aula con maggiore spazio e migliore sicurezza”. Il tutto è stato reso possibile grazie al contributo determinate di alcuni genitori, del Comitato genitori che hanno imbiancato l’aula, hanno spostato i computer e si sono preoccupati anche dell’aula della classe terza, oggetto d’infiltrazioni d’acqua dal soffitto. “Inoltre – continua il sindaco – accogliendo di buon grado una piccola apertura al patto di stabilità, sono stati finanziati i lavori di spostamento dell’aula d’informatica e la verniciatura di tutta la recinzione esterna della scuola”. Quelle del primo cittadino sono parole di elogio nei confronti di questa realtà che “grazie agli ottimi insegnanti e al doposcuola che offre un servizio molto apprezzato, dà l’opportunità al paese di crescere. Infatti, legata alla scuola c’è anche l’attività dell’oratorio, delle squadre di calcio per ragazzi. Tutti, genitori e ragazzi si mettono in gioco. E il fulcro di tutto questo è la scuola”. Dei 31 alunni che frequentano la classe prima 12 sono di Malgesso, gli altri provengono dai paesi limitrofi. Sia il prescuola, che ha inizio alle ore 7,30, sia il doposcuola, che copre tutti i pomeriggi liberi settimanali, favoriscono anche i genitori che lavorano. Gli alunni possono rimanere fino alle ore 18, grazie anche all’intervento della coordinatrice Rosalba, “sempre disponibile a lavorare per il paese”, conclude Iocca.
Federica Lucchini
Besozzo- “hanno rinunciato alla loro indennità destinandola al fondo di garanzia”
All’ambito sociale l’amministrazione di Besozzo rivolge particolare riguardo. Ne fa fede il fatto che gli amministratori, su base volontaria – chi per il 100% , chi per il 60%, chi per il 50%, chi per il 30% – hanno rinunciato alla loro indennità destinandola al fondo di garanzia per i buoni lavoro, raggiungendo un totale di circa 35mila euro. Questi buoni hanno lo scopo di offrire un aiuto temporaneo a chi non ha occupazione. Così alcuni cittadini, in base ad una selezione effettuata secondo criteri specifici, hanno svolto e stanno svolgendo attività di pubblica utilità, come, ad esempio, la pulizia delle strade. L’ora lavorativa viene pagata 7 euro netti. Ogni lavoratore non può superare i 5mila euro l’anno. “E’ questa una modalità di arginare la continua richiesta di aiuto da parte di besozzesi che soffrono una situazione economica difficile – spiega il sindaco Riccardo Del Torchio – Due sono i grandi temi che abbiamo e dobbiamo continuare ad affrontare: il problema della casa e del lavoro. Si è portato avanti anche il progetto-casa che, dopo una promozione sul territorio, è ora oggetto di un approfondito studio di fattibilità”.
L’attenzione del primo cittadino si sposta poi sugli impegni presi con la Corte dei Conti per appianare il disavanzo di bilancio. E’ in programma la revisione degli appalti in scadenza, delle convenzioni e dei contratti, per poter ridurre le spese mantenendo inalterati i servizi. Non viene dimenticata una migliore efficienza attraverso la riorganizzazione gestionale del Comune. Un obiettivo riguarda l’aumento delle entrate. “Dopo un’attenta analisi vogliamo capire se tutti i cittadini pagano il giusto. Mi rendo conto che è un’azione antipatica e impopolare – continua Del Torchio – ma è doverosa: alla lunga se tutti pagano il giusto, tutti possono pagare meno. La riduzione delle tasse sarà, quindi, una conseguenza naturale”.
L’attenzione alla raccolta differenziata è un tema caro all’amministrazione: Besozzo parteciperà ad un progetto-pilota per migliorare la raccolta su specifici target quali la plastica, l’umido, non dimenticando di aumentare la sensibilizzazione dei bambini alla scopo finale di ridurre i rifiuti.
Nei progetti dell’anno c’è l’organizzazione di un concorso di idee per capire come recuperare l’area dimessa dell’ex copertificio Sonnino; concorso a cui saranno invitati specialisti e cittadini. Federica Lucchini
BESOZZO ASSEMBLEA SOCI VERBANO
“Potremmo valutare l’uscita di Besozzo dalla Società per il risanamento e la salvaguardia dei bacini della sponda orientale del Verbano”. La dichiarazione del sindaco Riccardo Del Torchio viene a seguito della mancata partecipazione di Besozzo all’assemblea dei soci, tenutasi a Villa Recalcati, convocata per modificare lo statuto, cioè allargare le competenze, basate sulla depurazione e sul collettamento, anche all’ambito fognario. “Questo cambiamento non ci sembra opportuno proprio ora in cui è stato costituito il consiglio di amministrazione della società Alfa, soggetto unico nella Provincia che andrà a gestire il sistema idrico integrato – spiega il primo cittadino – La modifica di Verbano andrebbe a creare una sorta di doppione con le stesse funzioni”. Le osservazioni di Del Torchio si concentrano anche su due punti fondamentali dello statuto. “Non viene previsto un rinvestimento dell’eventuale utile ottenuto dalla società (previsto, invece, in Alfa) e l’organo di Indirizzo Vigilanza e Controllo viene posto all’esterno della stesso Società (altra diversità rispetto ad Alfa) – spiega – Questo fatto porterebbe ad una espropriazione dei poteri tipici dell’assemblea dei soci azionisti che in una Spa è sovrana e ad una eteroamministrazione sociale con rischi personali dei partecipanti del comitato che diviene così amministratore di fatto della Società”. Le perplessità di Del Torchio si spostano sui termini con cui sono state presentate le motivazioni di questo cambiamento: “Si è usato un approccio di eccessivo allarmismo – continua – facendo passare il messaggio che senza il cambiamento, cioè l’allargamento delle competenze all’ambito fognario, la Società non avrebbe potuto lavorare all’interno della depurazione e del collettamento. Paradossalmente il nostro Comune, che ha sette scarichi sotto infrazione europea, avrebbe le più fondate preoccupazioni a riguardo. In realtà i fondi all’interno del piano stralcio, per poter risolvere i problemi, sono già stati stanziati e in autonomia, oppure appoggiandoci alla Provincia (come stazione unica appaltante). Quindi saremmo in grado di risolvere le criticità presenti sul territorio. Infine, le possibili sanzioni che la Commissione Europea potrebbe applicarci sono a nostro carico. La Verbano non verrebbe toccata”. Conclusioni del sindaco: “Viste, dunque, le nostre perplessità sul cambio di rotta della Società e analizzati gli sviluppi della collaborazione futura con la stessa nel costruire un punto d’incontro sulla risoluzione di alcune problematiche legate al collettamento, potremmo valutare di uscire dalla Verbano”.
Federica Lucchini
BARDELLO ESTENSIONE DIVIETO CAMION
Dal 7 gennaio prossimo in via Piave verrà prolungato di tre ore il divieto di transito ai mezzi pesanti superiori a 75 quintali: non potranno circolare dalle 19 (com’è tuttora) alle 9 del giorno successivo, mentre attualmente possono transitare dalle 6. E’ stata una delibera di giunta a mettere in atto questo provvedimento (peraltro già illustrato in un precedente consiglio comunale) che ha avuto l’approvazione dei comuni di Biandronno, Travedona Monate, Malgesso, Bregano e Besozzo. A questo si aggiunge il limite di velocità di 30 km orari per tutti i veicoli dalla cosiddetta “rotondina” posta tra via Piave, via Verdi, via cavalier Barassi in direzione di Biandronno; un tratto di strada in cui è presente un autovelox, posizionato a lato del municipio Inoltre è di questi giorni l’ok. della Provincia a prolungare i 30 km orari dall’incrocio tra via Piave, via Roma, via Mazzini e via XXV Aprile lungo la via Mazzini fino all’intersezione con via Quaglia.
“Misure, queste, – come spiega il sindaco Egidio Calvi – finalizzate alla sicurezza dei pedoni in una via di grande transito e anche nelle adiacenze della scuola elementare “Ildegondo Molinari”. Il prolungamento del divieto di transito dei mezzi pesanti è reso possibile anche grazie all’apporto dei volontari che presteranno la loro opera dalle ore 7,45 alle ore 8,30, un orario ad alta pericolosità per la presenza degli alunni che vanno a scuola accompagnati dai genitori. Nel frattempo la polizia municipale si posizionerà lungo la via Piave a controllare il rispetto dei divieti”. Questa nuova misura sarà in prova per sessanta giorni al termine dei quali ci sarà la valutazione della conferenza dei sindaci. “E’ dal nostro insediamento – riprende il primo cittadino – che sul tavolo mettiamo il problema della viabilità. Questa soluzione del prolungamento del divieto permette comunque di gestire all’associazione degli autotrasportatori la loro attività”. L’asso nella manica che calerà l’amministrazione quest’anno è la riapertura nei due sensi di via Quaglia che prosegue nella via Roma, dopo aver messo in sicurezza l’incrocio tra la stessa via Roma, via XXV Aprile e via Mazzini. “Il nostro obiettivo – termina Calvi – è di far confluire il traffico più sulle strade provinciali”. E’ un cambiamento che, pur con le innovazioni, in parte ritorna “all’antico”, cioè alle situazione della viabilità “ante” 10 agosto 2010, quando per il traffico di Bardello c’è stata una “rivoluzione copernicana”, dalla quale è scaturita, mediante il Comitato spontaneo permanente, che era contrario, questa amministrazione. Federica Lucchini