E’ morto l’ingegnere indiano Anant Das
E’ morto l’ingegnere indiano Anant Das, che nel 2003 aveva donato al comune di Biandronno il “trompe l’oeil” che abbellisce la sala consiliare e la fontana in granito monoblocco attorno al monumento che ricorda i caduti di tutte le guerre in piazza Cavour. Non si conosce ancora la data delle esequie.
Era un innamorato del luogo dove risiedeva. La sua casa sul lago permette di godere di uno spettacolo naturale che è dei migliori del nostro lago. Il suo incontro con Biandronno era stato un amore a prima vista perché “i nostri luoghi – spiegava – hanno in loro la stessa pacatezza e la stessa serenità del mio paese natale, a 300 km. da Calcutta, vicino al Nepal, da cui si ammira la catena dell’Himalaja”. In lui coesistevano la cultura bengalese della madre, nepalese del nonno e il mondo degli affari statunitense, che aveva frequentato per trent’anni. C’era poi anche quella cultura assimilata dalla prima moglie, proveniente da una delle famiglie più illustri, di cui faceva parte Rabindranath Tagore, il poeta, drammaturgo, musicista conosciuto in tutto il mondo. Proprio per sottolineare quanto il luogo da lui scelto fosse connaturato alle sua filosofia di vita, l’ingegnere aveva voluto donare al comune l’opera in sala consiliare che ha come soggetto il nostro paesaggio lacustre, inserito in un contesto architettonico finalizzato ad un effetto prospettico. “Alla comunità biandronnese, che gentilmente mi ha ospitato e che tutt’ora mi ospita – aveva scritto ad Augusto Vanetti, allora sindaco e oggi vicesindaco – vorrei lasciare un segno tangibile, di cui tutti possono godere nel tempo”. Per fare cosa gradita al donatore è stato inciso sul basamento di marmo della fontana in piazza la dicitura “donata dalla famiglia Das”, mentre nella sala consiliare è stata collocata una targa in ottone con la scritta “Taras Das”, il nome della figlia, per la quale aveva lasciato il suo lavoro a New York. “La cultura americana, sinonimo di soldi e di troppa violenza – diceva – non desidero che lei l’apprenda: voglio che impari il rispetto della persona”.
Federica Lucchini
VOLTORRE GIOVANI PENSATORI
Una ricetta decisamente particolare: il risotto alla curiosità. Dunque: “Bollire la bellezza aggiungendo un pizzico di pettegolezzo. Mescolare l’amore con la bontà. Tagliare la verità a piccoli pezzi, unire e cuocere il tutto. Impiattare e decorare con funghi d’intelligenza precedentemente bolliti. Infine servire con un sorriso”. E’ impossibile, anche “spulciando” qua e là sul quaderno di un’alunna di terza elementare non essere attratti dal percorso inusuale, accattivante e colto proposto dal progetto dei Giovani Pensatori, ideato e coordinato da Fabio Minazzi, Ordinario di Filosofia teoretica all’Università dell’Insubria. Ci si rende conto di quanto le giovani menti, guidate nel solco del metodo socratico – della domanda con la conseguente risposta che suscita a sua volta una nuova domanda – sappiano dare origine a pensieri felici e il ragionare sulla filosofia diventa un gioco creativo che apre mille porte.
La soddisfazione di aver vissuto due anni di una simile esperienza, dapprima in una classe quarta della scuola primaria di Bardello poi in una seconda di Voltorre – entrambi parte del Comprensivo statale “Carducci” di Gavirate – è palpabile per la professoressa Veronica Ponzellini, coinvolta nel Dottorato di ricerca presso l’Insubria e collaboratrice diretta del “Centro Internazionale Insubrico “C: Cattaneo e G. Preti”, e per l’insegnante Renata Sanvito. Sono consapevoli di aver seminato bene, con gioia e sorpresa, coinvolgendo gli alunni e offendo gli strumenti critici per lo sviluppo del loro pensiero. “Come l’uva passa da sola è cattiva, ma mischiata ad altri ingredienti è buona – scrive Ludwing Wittigenstein – così la filosofia dà il meglio di sé nel momento in cui mischia, impasta e cuoce i pensieri tutti insieme, invece di tenerli lì separati, sparsi e solitari”. E loro hanno lavorato con entusiasmo. L’anno scorso sulla “soglia come terra di confine”. E sviluppando tutte le materie hanno varcato diverse soglie: la porta della fantasia, la porta del tempo, la porta di casa, quella dantesca. “Non sono d’accordo con Ugo Foscolo – ha scritto un’alunna, dopo aver visitato con la maestra il cimitero a Bardello – perché le tombe servono ai morti per riposare e ai vivi per ricordare”.
Quest’anno gli alunni di Voltorre sono andati “Alla scuola di Pitagora dove tutto è numero e il numero è tutto”. “Ed è stata una grandiosa rivelazione”, affermano le due insegnanti. Tutto si misura, se si misura si conta. Le mani servono per contare, ma possono essere contate. E così, misurando le mani, disegnate su un cartellone e riempite di ditaloni di pasta “eravamo a ragionare sull’infinito. “Noi capiamo l’infinito perché è fatto di cose finite”, ci hanno detto. E’ stato magico”. E la “magia” ha avuto la sua ciliegina sulla torta con l’arrivo inatteso e molto gradito di Pitagora, al secolo Fabio Minazzi, che si è seduto sul prato della scuola circondato da tutti gli alunni a discutere con loro di filosofia. “Per me questo è un percorso che è diventata una passione – conclude Veronica Ponzellini, attiva anche in altre realtà scolastiche della zona – E’ una ricchezza per me mediare concetti che diventano fruibili ai bambini: non si tratta di semplificare i concetti, ma esemplificarli. Al termine sono loro che conducono il discorso”. Questa esperienza così feconda nel Comprensivo di Gavirate è stata resa possibile dapprima dalla dirigente Francesca Franz, poi dal collega David Arioli.
Federica Lucchini
BESOZZO NUOVA SEDE SOS
Sabato 20 e domenica 21 giugno la Sos dei Laghi (associazione di volontariato aderente ad A.N.P.A.S), in accordo con l’amministrazione comunale di Besozzo, ha realizzato un nuovo progetto posizionando un’ambulanza da adibire al servizio di emergenza-urgenza 118, oltre a quella presente a Travedona 24 ore al giorno. La sede messa a disposizione dal comune è nell’area stazione, dove c’è spazio per il mezzo e all’interno dell’edificio per l’equipaggio in attesa di eventuali uscite. “Il tramite tra noi e l’associazione – spiega il primo cittadino Riccardo Del Torchio – è stato il consigliere Alberto Jelmini – Considerata la bontà dell’iniziativa a favore della cittadinanza, è stata subito individuata la sede e con una delibera di giunta, in tempi molto rapidi snellendo le procedure, il tutto ha preso il via”. “La scelta del comune – interviene il presidente dell’associazione ing. Stefano Simonetta – è territorialmente strategica perché permette di coprire la fascia di Lago Maggiore da Brebbia verso Laveno in particolare nei periodi estivi con maggiore presenza di pubblico. In questa prima fase l’operatività del mezzo è al sabato e alla domenica per poi aumentare la frequenza all’inizio di settembre”. Il progetto è stato possibile anche alla piena disponibilità del dott. Guido Garzena, responsabile del servizio 118 nella provincia di Varese per conto di Areu (azienda regionale emergenza urgenza) che, come sempre, si è dimostrato disponibile e attento alle esigenze della nostra realtà. “Le nostre realtà – riprende Simonetta – esistono grazie al contributo operativo dei tanti volontari che ogni giorno si adoperano per il bene comune di tutti nell’operare in ambito sanitario con professionalità e umanità, binomio indispensabile per trattare al meglio le persone che trasportiamo. Colgo l’occasione per ricordare che siamo sempre alla ricerca di nuovi volontari da formare nei vari settori: dal centralino a trasporti sanitari sia in emergenza che non in emergenza. Ricordo inoltre che questo fine settimana abbiamo la festa sociale al parco Berrini di Ternate con programma visibile su www.sosdeilaghi.it. Chiunque voglia conoscerci meglio e magari entrare nel nostro “mondo” – termina il presidente – può passare a trovarci sia a Travedona che nella nuova sede distaccata di Besozzo (via Zangrilli, 20).
Federica Lucchini
BREBBIA CONSIGLIO
Non è stata accolta dal gruppo di maggioranza la mozione della Lega Nord denominata “controllo profughi”. In apertura dell’ultima seduta del consiglio comunale (martedì 23 giugno), presieduta dal sindaco Domenico Gioia, il consigliere Alessandro Magni ha spiegato il contenuto del documento che invitava l’amministrazione a comunicare al Prefetto la non disponibilità del comune di Brebbia ad accogliere profughi, ad informare i cittadini sulla possibilità che il Ministero dell’Interno possa requisire le abitazioni sfitte e, infine, a comunicare alla Regione l’approvazione della mozione. Tutto ciò nel solco della lettera inviata dal Governatore della Regione ai Prefetti in cui chiede di sospendere le assegnazioni di profughi nei comuni lombardi “in attesa che il Governo individui soluzioni di accoglienza temporanea più eque, condivise ed idonee, che garantiscano condizioni reali di legalità e sicurezza”. “Per noi e per la nostra cultura è molto difficile pensare di chiudere loro la porta in faccia, additandoli genericamente come gente che toglie il lavoro agli italiani, che viene tra noi per delinquere o addirittura per contagiarci con le più terribili malattie – ha spiegato il capogruppo di maggioranza Paolo Riva – Riteniamo viceversa che tutti noi siamo chiamati ad un comportamento responsabile. L’atteggiamento volto a creare un clima di paura e di conflitto dimostrato dal vostro partito, in questa e in altre sedi su questo e su altri argomenti, non è utile ad affrontare seriamente i problemi, ma piuttosto ha il risibile e discutibile scopo di trarre un vantaggio elettorale. Quanto a noi è noto che il comune di Brebbia non ha inoltrato nessuna richiesta per ricevere i profughi, anche perché non dispone di spazi pubblici in grado di ospitarli. Se si rendessero disponibili strutture private – ha terminato il consigliere – l’amministrazione, oltre a svolgere i controlli di sua competenza, non ha alcuna facoltà di condizionare eventuali rapporti commerciali che si instaurano tra soggetti privati”.
Il primo cittadino ha comunicato poi la sottoscrizione della convenzione a tre, stipulata tra il comune, l’ATO e la società Verbano S.p.a. “Grazie a questo accordo – ha spiegato Gioia – potremo dare l’avvio all’agognato e indispensabile progetto della rete fognaria nella zona di Ghiggerima – Bozza Lago. L’intervento, finanziato da ATO e realizzato dalla Verbano, fa parte delle opere inserite nel piano stralcio di ATO e ci consente di completare la nostra rete fognaria in una delle zone più sensibili dal punto di vista ambientale e adeguarci finalmente alle normative degli enti sovra-ordinati”.
Federica Lucchini