Perché un titolo così curioso come “Al chiostro di Voltorre l’Alzheimer non si nasconde” accompagnato da una grafica giocosa? Il fascino della proposta è stato svelato ieri dal giornalista Michele Farina, “cuore” dell’Alzheimer Fest, giunta alla sua quinta edizione proprio dove è nata di fronte ad un pubblico motivato: “La pandemia ci ha imposto di nasconderci per sopravvivere e le persone con demenza e i loro familiari hanno vissuto questa condizione ancora di più. Ora la riapertura equivale anche a un riaprirsi e a non vivere, magari con vergogna, la demenza come una condizione da nascondere. Noi con questa iniziativa non vogliamo esibire una patologia, ma vogliamo stimolare all’apertura ricordando che la salute non è in opposizione alla vita. Non dimentichiamo, certo, le angosce che si vivono, ma assieme possono essere sminuzzate. Come si raccontano le esperienze belle che come famigliari viviamo (oggi una donna che non è qui presente mi ha raccontato la gioia di sentirsi chiamata “figlia” da un padre all’apparenza totalmente assente da tre anni), non nascondiamo quelle brutte. Da soli è dura, la condivisione è la parola chiave”, ha concluso. Significativa la frase di Grazia Biancheri, presidente di “Progetto Rughe” che ha organizzato l’evento in collaborazione con il Comune, Corriere della Sera, Associazione Italiano Psicogeriatria e Provincia di Varese: “I malati conservano nella memoria la parte emotiva e l’emotività crea socialità”. Ecco il perché dello stare assieme, ma per Gavirate, non solo fino al 18 luglio al chiostro con una serie di eventi che hanno preso il via ieri inaugurando mostre e degli eventi, ma costantemente grazie al Progetto Rughe che ha preso un impulso straordinario con la pandemia in aiuto ai famigliari. E’ il comune stesso, che dietro stimolo dell’Alzheimer Fest ha intrapreso da cinque anni un percorso di “comunità amica della demenza”. Bene ieri ha spiegato il vicesindaco Massimo Parola, presente con l’assessore alla cultura Enrico Brunella, l’assessore ai servizi sociali, Giuliana Bianchi, come Gavirate si è evoluta con questo cammino, unendo anche le associazioni che hanno aderito al progetto, Pro Loco, CCS di Oltrona e Groppello, Centro della Terza Età. Importante il supporto della biblioteca, della Croce Rossa Comitato Medio Verbano. E’ importante il fatto che il chiostro, luogo della memoria, è stato riaperto per questo evento: oggi (11 luglio) dalle ore 15 alle 17 con guide d’eccezione rappresentate dagli studenti dell’ISIS “Stein” e con la presenza del prof. Marco Trabucchi alle ore 17 sul tema: “Farmaci per l’Alzheimer: a che punto è la ricerca?”-
Federica Lucchini
Dal 10 al 18 luglio prossimi – “Al chiostro di Voltorre l’Alzheimer non si nasconde”.