Dino Azzalin, insignito recentemente della Cittadinanza Onoraria di Pontelongo, racconta una storia intrisa di ricordi, sofferenze e speranze, che si dipana nel contesto del “tempo dell’esodo”. Questo periodo, che caratterizzò gli anni Sessanta, vide la migrazione di numerose famiglie , come quella di Azzalin, costrette ad abbandonare la loro terra natale a causa delle difficoltà economiche del dopoguerra. La famiglia di Azzalin viveva in un piccolo paese della campagna veneta, un luogo avvolto dalla nebbia e tormentato dalle zanzare, dove il lavoro era duro e la vita non offriva grandi prospettive. I canali fangosi attraversavano i campi coltivati, dominati dalla coltivazione delle barbabietole da zucchero, che rappresentava una delle principali attività agricole della zona. Tuttavia, la miseria crescente e l’impossibilità di garantire un futuro migliore spinsero molte famiglie, inclusa quella di Azzalin, a cercare fortuna altrove. Il viaggio verso la “Terra Promessa”, identificata nella provincia della generosa Lombardia, era carico di incertezze e timori. Nonostante ciò, la speranza di una vita migliore e la possibilità di lavorare in un contesto agricolo più favorevole rappresentavano una forza motrice potente. In Lombardia, le famiglie migranti trovarono un territorio più ricco e accogliente, dove le opportunità di lavoro erano maggiori e le condizioni di vita più agevoli rispetto alle terre povere che avevano lasciato. Azzalin, con la sua narrazione, rende omaggio a tutte quelle persone che, come la sua famiglia, hanno affrontato il doloroso distacco dalle proprie radici per cercare un futuro migliore. Il riconoscimento della Cittadinanza Onoraria di Pontelongo, che gli è stato conferito, rappresenta non solo un onore personale, ma anche un tributo alla memoria collettiva di tutte le famiglie che hanno condiviso quel difficile cammino. Il suo racconto diventa così un monito e un ricordo delle fatiche affrontate dalle generazioni passate, che con coraggio e determinazione hanno costruito il proprio destino, gettando le basi per il benessere delle generazioni future.
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