“Accogliere la reliquia del beato Paolo VI è un gesto di riconoscenza, di affetto. Possiamo annoverarlo tra gli amici più cari che noi, come pellegrini sulla terra, abbiamo in Paradiso. Da arcivescovo, infatti, ha amato la sua diocesi”. Venerdì sera nella chiesa parrocchiale dei santi Ippolito e Cassiano, le parole di monsignor Emilio Patriarca, che ha presieduto la celebrazione dell’accoglienza, ha così illustrato il significato di questo momento iniziale della festa della comunità pastorale della Santissima Trinità. “Paolo VI -ha continuato- a breve verrà nominato santo da Papa Francesco, assieme al cardinale Oscar Romero, salvadoregno, entrambi testimoni esemplari della speranza”. “Il momento che stiamo vivendo è un privilegio -aveva spiegato in apertura della cerimonia il parroco don Maurizio Cantù- considerata soprattutto la preziosità della reliquia. Chiediamo al beato Paolo VI, che è stato il Papa della vita, di intercedere per la nostra comunità affinché viva sempre nella strada del vangelo”. La messa solenne, accompagnata dalla schola cantorum, è stata concelebrata da don Mario Papa (come monsignor Patriarca ordinato sacerdote dal cardinale Montini), da don Andrea Gariboldi, dal diacono Angelo Vanini, dal decano don Carlo Manfredi e da sacerdoti che hanno svolto parte del loro ministero nella comunità come don Francesco Rocchi, don Roberto Verga e da don Pietro Guzzetti, presente dieci anni fa come seminarista a Gavirate.
La reliquia, conservata in una teca ed esposta a lato dell’altare, consiste in una delle due maglie della salute (la più interna) che il pontefice indossava il 20 novembre 1970 a Manila quando fu colpito da un attentatore con un pugnale orientale. E’ancora ben visibile lo strappo contornato dalla macchia di sangue. La reliquia verrà esposta oggi (domenica 20 maggio) nella chiesa parrocchiale di san Giovanni a Gavirate durante le celebrazioni delle ore 8, 10,30 e 18, mentre mercoledì 23 maggio alle ore 21 sarà presente nella chiesa dei santi Vitale ed Agricola ad Oltrona durante una veglia di preghiera. Le quattro chiese della comunità pastorale della Santissima Trinità -quella di Gavirate, Comerio, Oltrona e Voltorre- sono state tutte visitate dall’allora cardinale, il quale ha amministrato le cresime. La parrocchia di Gavirate ha avuto il privilegio di essere la prima visitata in tutta la diocesi dal futuro Papa, seguita a distanza di pochi giorni dalle altre tre. Il cardinale, inoltre, il 20 dicembre 1959, benedisse la prima pietra dell’attuale oratorio dedicato a san Luigi.
Federica Lucchini