“Tornavo di notte e trovavo i Fichi distrutti anche loro dal benzinaio!”. Ieri, l’ultima battuta di Enzo Iacchetti, a conclusione dell’intrattenimento con i genitori, gli allievi del Centro di Formazione Musicale nella nuova sede appena inaugurata presso la scuola primaria di Oltrona al Lago, è stata all’insegna della grande amicizia con i Fichi d’India. Tra il pubblico, era seduta Rosy, la moglie di Bruno Arena e il filo diretto nel ricordo di amici speciali che agli inizi della loro carriera, come lui, tornavano a casa stanchissimi dopo lo spettacolo a Milano, si è subito instaurato nel segno di quell’amicizia che si crea tra giovani “che avevano intrapreso una carriera difficile, se volevano continuare a rimanere brave persone!”. E l’amicizia è stata la parola-chiave che ha condotto in questi spazi ariosi il cabarettista, conduttore televisivo il quale, in una libera presentazione di sé stesso, che aveva il sapore della confessione, ha unito la comicità ai valori attorno a cui rotea la sua vita. In primis la solidarietà (“Ora che a breve riprenderò in mano la mia vita, penso alle cose belle”, alludendo agli impegni che sta diradando). Ed è apparsa la sua umanità: con un occhio sempre rivolto al lago, ambiente confacente al suo animo (“E’ contorta la mente lacustre!”, “Sono di Maccagno, ma Maurizio Costanzo non riusciva a pronunciare bene il nome del mio paese e preferiva Luino”), ha elogiato l’esibizione degli allievi (“Ho visto anche belli sguardi, tanta passione in questa realtà meravigliosa”) affermando: “La musica è segno di libertà”. Così questo “chitarrista cialtrone”, come si è definito, che da ragazzo “si addormentava sulla chitarra”, ha ripercorso gli esordi difficili nel seguire i Gufi, Brassens, Svampa e nell’esaltare il valore delle osterie, che diventavano luoghi di ispirazione per le battute che lui ha inanellato con grande spasso degli spettatori molto divertiti e plaudenti. La sua insegnante, tuttora viva, aveva intuito il suo talento musicale. Per questo era intervenuta presso il padre invitandolo a iscrivere il figlio al Conservatorio ottenendo come risposta la seguente: “Oh, no! Enzo quando mangia i pomodori, il giorno dopo ha il mal di pancia”, alludendo alle conserve, per sottolineare la sua disapprovazione. Poi, al via con la chitarra, in pezzi brevissimi e sapidi. Un inizio frizzante, che aveva compreso prima l’ufficialità con la presenza del vicesindaco Massimo Parola, del parroco, don Maurizio e della filarmonica di Gavirate.
Federica Lucchini