C’è un nuovo angolo che merita di essere fotografato a Gavirate: sono infatti ben 160 i piccoli artisti che hanno formato un mosaico ispirandosi al testo di Gianni Rodari “Il cielo è di tutti”, scritto in corsivo da una docente su un muro di piazza Carducci, il 23 ottobre 2020, giorno della nascita dello scrittore. Quel muro non è stato scelto a caso: qualche mese prima per breve tempo era stato all’insegna della vergogna con scritte razziste, cancellate per volere dell’amministrazione comunale. Da ieri è ricoperto da questa miriade di piccole opere che si ispirano al cielo come territorio di fratellanza: è la risposta forte e chiara di tutti gli alunni della scuola primaria “Risorgimento” nei confronti della violenza. C’è un lungo percorso intrapreso dalle insegnanti per tenere vivo ogni giorno il motivo conduttore dell’accoglienza e del rispetto nella diversità: l’anniversario della nascita dello scrittore, vissuto a Gavirate, ha costituito l’occasione per ribadirlo. Il Covid non ha favorito da subito la realizzazione completa di tutto il mosaico: dapprima ha iniziato appunto un’insegnante scrivendo su 98 piastrelle il testo intero della storia. Acquisiscono oggi ancora più valore quelle parole circondate da immagini serene, semplici e belle dei bimbi: “Qualcuno che la sa lunga mi spieghi questo mistero: il cielo è di tutti gli occhi, di ogni occhio è il cielo intero. E’ mio, quando lo guardo. E’ del vecchio, del bambino, del re, dell’ortolano, del poeta, dello spazzino. Non c’è povero tanto povero che non ne sia il padrone. Il coniglio spaurito ne ha quanto il leone”. Così il sole, l’arcobaleno, la bellezza della natura sono immagini preparate dagli alunni ispirandosi al cielo: tutte numerate, le piastrelle sono state posizionate da un muratore. E’ una realizzazione corale resa possibile grazie a pennarelli appositi, colori acrilici fissati da una sostanza impermeabilizzante e al dono delle piastrelle da parte di un genitore. Ma soprattutto grazie al messaggio universale dello scrittore fatto loro dai bambini di Gavirate.
Federica Lucchini