“Entro fine maggio dovremo individuare una soluzione per rendere nel modo migliore fruibile il chiostro di Voltorre ai visitatori. In particolare nei giorni festivi. Valuteremo, quindi, le richieste di chi è interessato a gestire questo bene architettonico”. Marco Riganti, consigliere provinciale delegato al patrimonio, spiega in questo modo quale sarà il futuro di questa preziosità architettonica, uno dei più noti monumenti romanici della Provincia, chiusa al pubblico dall’inizio dell’anno scorso, complice la pandemia. Il 31 dicembre scorso è scaduta la convenzione con l’associazione “Il Cenacolo dei poeti e prosatori dialettali”, che ha gestito l’apertura per sette anni nei giorni settimanali, mentre il sabato e la domenica i visitatori erano accolti da dipendenti provinciali. Ora, le scarse risorse a disposizione della Provincia riguardano anche il campo del personale. Quindi è necessario che il complesso monastico, restaurato da Villa Recalcati, per decenni location di eventi di concerti, mostre di primo piano, continui la sua funzione di attrattore culturale, oltre che storico, per le preziosità che offre. Deprimente è vedere i segni esterni dell’abbandono, l’erba alta che cresce attorno alla chiesa di san Michele, a tutta la struttura e lungo i vialetti che conducono all’ingresso. Non bella mostra fanno anche i cestini rotti con il contenuto rovesciato per terra e i cartelli indicatori sbiaditi. Eppure la presenza del chiostro benedettino, è ben segnalata. Rappresenta, quindi, uno stimolo per la visita calata in un’atmosfera di bellezza e di serenità. “L’area attorno sarà presto resa fruibile -spiega Riganti- Da parte mia, ci sarebbe il desiderio di trovare la soluzione individuata per l’eremo di Santa Caterina del Sasso: affidare il chiostro alla Patrimoniale, la società alla quale la Provincia demanderebbe la gestione economica”. L’amministratore aggiunge: “In questi giorni abbiamo esaminato la richiesta, pervenuta da parte del comune di Gavirate, dell’organizzazione di un evento importante, organizzato una associazione, che avverrà l’estate prossima. E questo ci rende particolarmente felici: verrebbe così degnamente inaugurata la ripresa culturale del chiostro”.
Federica Lucchini