E’ una realizzazione che alla meraviglia del luogo aggiunge il sapore della sorpresa e rende ancora più interessante una visita al parco di Villa Tatti-Tallacchini: che i due obelischi settecenteschi, a fianco del belvedere, o meglio del teatro d’acqua, attirino l’attenzione è verificabile da tutti. Svettano con raffinata eleganza. Insolito, invece, è pensare che a breve uno di essi assumerà la funzione di gnomone di una meridiana di grandi dimensioni. Sì. Accadrà proprio in questo modo grazie alla proposta di due irriducibili appassionati del cielo che dedicano energia e passione alla sua conoscenza. Sono Roberto Baggio, della Rasa di Varese e Antonio Paganoni, di Comerio, due gnomonisti (così vengono definiti i realizzatori di orologi solari) che hanno presentato richiesta all’amministrazione comunale perché sul prato antistante la vasca-fontana del parco possa essere realizzata una linea meridiana. “L’ombra dell’obelisco, alto circa 9,30 metri, al mezzogiorno vero solare di Comerio, getta un’ombra che si dispone esattamente in linea con uno dei pilastri dell’accesso del viale alberato”, spiegano. E la richiesta è stata accolta con entusiasmo. “Così la funzionalità astronomica, calendariale, didattica e ludica darà all’intero parco un’importanza significativa”, aggiungono. Quindi, al via a breve i lavori che, dato il contesto, non possono non tenere conto della bellezza. Quindi particolare cura verrà dedicata alla raffigurazione dei segni zodiacali disponendo sul prato delle lastre di corten traforate in modo che l’erba del prato possa crescere all’interno delle figure. Quindi, la linea meridiana segnerà il mezzogiorno del solstizio invernale con l’ombra dell’obelisco che raggiungerà m. 24,50, e il mezzogiorno del solstizio estivo con l’ombra lunga m. 3,83. Ma sempre sulla stessa linea verranno indicati tutti gli ingressi del sole nei vari segni zodiacali. “Il parco -continuano Baggio e Paganoni- sarà così dotato di uno strumento astronomico di rara precisione, paragonabile alle grandi meridiane antiche a camera oscura presenti in Italia (esempio quella dell’interno del duomo di Milano, in piazza vecchia a Bergamo, in san Petronio a Bologna). L’allineamento stesso delle piastre fissate sul terreno visualizza già da sé l’asse Nord-Sud. Inoltre lo “scorrere” dell’ombra dell’obelisco verso il pilastro dell’ingresso al prato creerà un interessante effetto del Tempo che scorre”. Ma non solo: infatti, si vedranno due impronte, realizzate in corten. La notte è consigliabile salire sopra e poi guardare la punta dell’obelisco. Si individuerà così la stella polare. Seguendo le regole ogni meridiana ha accanto una scritta: è proprio il caso, considerando la vastità e la suggestività del cielo in quel punto di scriverci “Grazie al cielo”, che accorderebbe credenti e non. Ma il grazie va anche a queste due belle figure che non contano il Tempo per diffondere la conoscenza della volta celeste.
Federica Lucchini