Il fatto che Geppo, protagonista del “Casciaball. Vita di un pescatore di storie”, sia un personaggio di fantasia, permette di comprendere, procedendo nella lettura così coinvolgente di queste pagine, quanto l’autore, Lorenzo Franzetti, sia stato abile osservatore di personaggi reali, divenuti suoi. Sembra di vederli davanti agli occhi, gesticolare, imprecare, pare di entrare nei loro pensieri, tanto si percepisce l’autenticità della loro vita. Edito da “TraccePerLaMeta”, sarà possibile “gustarlo” giovedì 3 aprile alle ore 21 in sala Fallaci in un momento organizzato dal Circolo Culturale, con il patrocinio del Comune, grazie alle letture di Ele Meazzo e le canzoni dialettali di Franco Baranzini. “E’ una storia di lago che nasce da un mosaico di personaggi, di aneddoti, di racconti che percorrono 70 anni di storia del nostro territorio e che mi è capitato di vedere nell’osteria di mia nonna ad Angera -spiega l’autore- Questa storia nasce dalla voglia di salvare una memoria che è la memoria della tradizione orale, dei racconti tramandati”. Franzetti, fin da quando studiava all’Università negli anni Novanta, ha dedicato molto tempo a raccogliere testimonianze di anziani e a fissarle in un registratore. Testimonianze preziose perché ora non sarebbe più possibile averle. “La realtà la rimodello in chiave narrativa per valorizzare il tema della memoria che mi sta a cuore -continua- In una epoca in cui sembra che abbiamo tutto a portata di mano con i social in realtà stiamo perdendo tanto. Banalmente le foto che vengono tutte digitalizzate. Basta un clic e spariscono. Oppure le testimonianze vere delle persone. Il Casciaball ci interroga sull’autenticità e sulla verità. Siamo circondati da informazioni che ci vengono spacciate per vere. Quello che lui dice è vero o no? Non interessa che sia vero. L’importante è che sia autentico. Lui è autentico, quindi credibile”. Se un fatto lo racconta a modo suo non lo stravolge, lo rende genuino in modo che la gente possa apprezzarne quanto meno il valore. L’autore ha dedicato tempo a studiare il modo di esprimersi dei suoi personaggi, a cogliere i cambiamenti che hanno interrogato le persone, creato contrasti. E Geppo la vede a modo suo. Nel risvolto di copertina, non c’è la foto di Lorenzo, ma della sua famiglia nell’osteria “perché mi ha consentito di tramandare racconti, magari anche balle, ma il mondo della gente di lago nella sua autenticità”.