Alessandro Brunella ci ha lasciati
Esistono persone che, con altruismo e semplicità, sanno trasformare la loro vita in un capolavoro. Sandro Brunella, presidente dell’associazione "Menta e Rosmarino" che pubblica l’omonimo periodico, era uno di questi. La notizia del suo decesso non ha colto di sorpresa nessuno perché tutti sapevano del suo lungo calvario dovuto ad una malattia incurabile, ma il dolore della famiglia, degli amici e della popolazione è grande. Perché Sandro, nella sua dedizione al prossimo, era unico. Basta un esempio: nei ritagli di tempo, che da quando era in pensione venivano dedicati interamente agli altri, andava all’uscita del centro commerciale di Cocquio per aiutare gli anziani a portare le borse. E quando parlava del suo impegno quotidiano all’Istituto Sacra Famiglia (otto ore tutti i giorni) con il suo linguaggio semplice e con l’espressione degli occhi spiegava quanto la presenza dei disabili fosse diventata una ragione di vita per lui. "L’è trop dificil de spiegà par mì, ma l’è inscì", diceva. "Senza volerlo – ricordano gli amici di Menta e Rosmarino – caro Sandro, sei riuscito in questi giorni a compiere l’ultimo capolavoro: in un paese, Cocquio Trevisago, che purtroppo ha dovuto recentemente registrare una delle azioni più scellerate di tutti i tempi, dettata dal più turpe egoismo, tu stai portando alla ribalta del parlare comune valori che si contrappongono e che spesso questi tempi moderni sembrano aver dimenticato. Tu sei riuscito a ricordarci l’importanza della dedizione al prossimo, l’altruismo, la bontà, la carità. Sei stato l’incarnazione più felice e soave di quella che si può definire una bravissima persona. Vogliamo esserti pubblicamente riconoscenti anche per quello che hai fatto per il nostro giornale: il tuo entusiasmo è stato il nostro motore e il tuo impegno la nostra forza. Grazie presidente!".
In ricordo di Sandro l’associazione apre una sottoscrizione per i ragazzi del Sacra Famiglia. Il denaro raccolto servirà per far trascorrere loro momenti di divertimento, in allegria, come avrebbe voluto lui.
Federica Lucchini