Un albero fa luce. Il cuore verde di Besozzo sta pulsando con una realizzazione di grande interesse architettonico e ambientale: sono infatti in atto i lavori di piantumazione di 4000 piantine grasse che trasformerà il tetto dell’ex copertificio Sonnino in un giardino sospeso lungo il fiume Bardello. Un modo diverso di far comprendere come della finalità ambientale sia permeata l’amministrazione comunale. Ieri, nel giorno del “m’illumino di meno”, la giornata sul risparmio energetico, promossa da Caterpillar su Rai Radio 2, non solo sono state spente le luci, ma piantati alberi perché essi fanno luce. Infatti, a contorno di questo iniziativa, ce n’è stata un’altra: sono state trasportate all’interno del cortile del palazzo municipale due piantine. Una di ulivo, simbolo di pace e serenità, l’altra di quercia, emblema di forza e di dignità della nostra Italia: qui saranno custodite, fino al ritorno dei ragazzi a scuola che li piantumeranno nei parchi di Besozzo. “Come amministrazione -spiega il vicesindaco Gianluca Coghetto- partecipiamo sempre a questa iniziativa. Questa volta, il tema, oltre il risparmio energetico, era anche quello di aumentare gli alberi e le piante intorno a noi per invertire il cambiamento climatico e fermare il riscaldamento globale. Partecipiamo con il nostro progetto particolare che è quello del completamento del tetto del Sonnino. Tutti sanno gli sforzi che la nostra amministrazione sta mettendo per recuperare l’area Sonnino, che è un’area centrale. Abbiamo deciso di rifare la copertura in modo innovativo nello spirito di aumentare quella che è la sensibilizzazione dei nostri cittadini sull’agire. Come amministratori dobbiamo dare per primi l’esempio. Abbiamo riposizionato del terriccio, poi protagonista è divenuto quello che noi definiamo il piccolo esercito di 4000 piantine di sedum che ha la capacità di portare alcuni benefici come la mitigazione del microclima, la riduzione dell’inquinamento atmosferico, lo sviluppo della biodiversità, a cui va aggiunta la riduzione dell’inquinamento sonoro e del risparmio energetico. Tutti aspetti che noi abbiamo valutato e che abbiamo voluto presentare in questa giornata. Siamo consapevoli che non abbiamo inventato niente -termina. I tetti verdi sono esperienze già ampiamente diffuse nell’antichità, ma soprattutto oggi nei Paesi nordici”. “Il nostro vuole essere un messaggio positivo -interviene Francesca Pianesi, consigliere delegato alle politiche della famiglia- soprattutto in questo periodo molto particolare. L’intento è di trasmettere anche solo per un minuto numeri che non siano quelli dei contagiati e delle città colpite, ma di contare il numero di piante che possono trasformare un tetto in un giardino e con una pianta d’ulivo e di quercia riprodurre il nostro stemma della Repubblica. La forza e la serenità devono costituire le parole chiavi di questo momento, in cui, anziché promulgare il motto “aprite le porte”, dobbiamo invitare le famiglie a stare a casa”.
Federica Lucchini
“Ora alcuni dati dimensionali -spiega il vicesindaco Gianluca Coghetto- L’estensione della copertura verde è di circa 1300 mq e vede circa 30 piantine per mq. Sottolineo l’aumento delle biodiversità perché quando saranno fiorite attireranno farfalle, insetti, in un’area che è baricentrica nel nostro paese. Ci saranno vantaggi legati al risparmio energetico in quanto esse fungeranno da isolanti. Un aspetto nuovo è la capacità di questi tetti di trattenere l’acqua, evitando così che le grandi quantità che arrivano repentine si versino velocemente a terra. Quindi il nostro esercito di piccole piantine grasse ci aiuta a svolgere tutte queste azioni e in più hanno resa bella la vista da Besozzo superiore e del nostro fiume Bardello, adiacente. E’ la prima operazione per rimettere in sicurezza l’edificio e per iniziare ad utilizzarlo in modo più costante”.
Federica Lucchini