– Una rete di protezione del territorio. Così, durante l’assemblea pubblica, tenutasi in municipio, è stato definito dal sindaco Emilio Magni il progetto di controllo del vicinato, organizzato dal comune. Tutto è predisposto perché prenda avvio, dal momento sono stati individuati i referenti delle sei zone in cui è stato suddiviso il paese e sono già stati posizionati 14 cartelli indicatori del servizio. Ettore Bianchi è il referente della zona nord est, Elio Tartarini del centro est, Antonio Chelo del centro ovest, Giovanni Parise della zona sud provinciale come Enrico Soragni e Giovanni Farè della zona industriale. A loro i cittadini possono segnalare movimenti o presenze sospette nella zona, che loro provvederanno a comunicare immediatamente alla stazione dei carabinieri. Questo progetto – è stato evidenziato – non ha la finalità di sventare una rapina (per questo si deve chiamare il 112), ma di controllo. E’ stato evidenziato come richiami il senso della solidarietà riavvicinando i cittadini. D’altro canto, come è stato sottolineato da una cittadina presente, Erika La Rosa, è un progetto semplice di grande diffusione nazionale che ha un riscontro oggettivo a costo zero.
La presenza dei cazzaghesi ha fatto sì che il sindaco ampliasse le comunicazioni sulla vita comunale, quali, per esempio, la partecipazione del comune ad un bando regionale per l’installazione di videocamere e ad un progetto per il rifacimento dell’impianto di illuminazione. Il tutto nell’ottica di contribuire alla sicurezza dei cittadini.
L’incontro ha dato l’opportunità di evidenziare la raccolta firme che si sta effettuando per ripristinare il servizio completo settimanale dell’ufficio postale di Cazzago-Inarzo. L’aver ridotto il servizio a soli tre giorni settimanali ha causato un forte disagio ad entrambi i paesi. “Facciamo notare ai dirigenti responsabili delle Poste Italiane – si legge nel documento – che la riduzione dei giorni di apertura e il conseguente affollamento dell’ufficio ha creato seri problemi agli utenti. In particolare, le persone anziane che hanno difficoltà a reperire mezzi per spostarsi in altre sedi sono costrette a sottostare a lunghe code e difficoltà per le scadenze di pagamento”.
Il sindaco ha rivolto un appello perché si trovino volontari che possono tenere aperta la biblioteca, chiusa da giugno dopo il termine del servizio di un lavoratore socialmente utile. L’obiettivo è permettere l’apertura due mezze giornate la settimana.
Federica Lucchini